Nella società moderna, le nozioni di libertà e di uguaglianza sono sempre andate di pari passo.
Recentemente la crisi ha, purtroppo, depresso la democrazia della middle class per affermare un ritorno alla società dei privilegi.
Sono questi i pensieri sostenuti da Vittorio Emanuele Parsi nel suo libro intitolato “La fine dell’uguaglianza. Come la crisi economica sta distruggendo il primo valore della nostra democrazia” di Mondadori.
Nel libro, si enfatizza il principio dell’uguaglianza tra gli uomini affermato con la Rivoluzione francese, stesso principio su cui ancora oggi si fonda ogni sistema che si voglia definire democratico. Anche nelle prime parole contenute nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti si legge che “[…] tutti gli uomini sono creati uguali” in quanto creati da Dio e, quindi, uguali in tutti i sensi. La costituzione italiana ne parla persino, sostenendo che, in merito all’art.3, “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e [che] sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Questa importante nozione di uguaglianza è al collasso in concomitanza con la crisi italiana cominciata nel 2008, minando l’equilibrio psicologico e le certezze personali e sociali dell’umanità. Ne parla Parsi nel suo libro, enfatizzando il pensiero secondo cui “la democrazia si fonda sulla premessa dell’uguaglianza, ovvero sul fatto che nonostante le ovvie […] differenze che fanno di ogni individuo un esperimento non replicabile, assolutamente unico, ciò che conta davvero[…] è l’elemento comune, l’appartenenza di ogni singolo individuo alla medesima classe: quella umana”. Con questa tesi si vuole intendere che la democrazia – fondata sull’uguaglianza – e il mercato hanno bisogno l’uno dell’altro perché “ […] il mercato allevia e corregge i difetti e gli eccessi della democrazia esattamente come la democrazia allevia e corregge i difetti e gli eccessi del mercato[…]”.
Con la crisi del mercato la classe media si è impoverita dando via a nuove sproporzioni sociali e nuove forme di illegalità. Da questa crisi economia si arriva alla disuguaglianza fra individui e, di conseguenza, la libertà è diventata un privilegio. Disuguaglianza che produce effetti devastanti sulla convivenza civile, minando alla base sia la democrazia sia il mercato e creando un circolo vizioso di difficile uscita in tempi brevi.
Solo l’onestà, l’umiltà e la vera responsabilità umana potranno intervenire per attenuare le disuguaglianze economiche per evitare che la disuguaglianza sociale diventerà il male incurabile dell’Occidente.
Roberta Masci
Solo l’onestà, l’umiltà e la vera responsabilità umana potranno intervenire per attenuare le disuguaglianze economiche per evitare che la disuguaglianza sociale diventerà il male incurabile dell’Occidente.