“Certo che sono soddisfatto, pero’ un po’ di rammarico c’e’: se mi avessero dato piu’ ascolto, se avessi ricevuto piu’ appoggio, meno risatine e ironia da parte dei docenti dell’Universita’, forse oggi farei altro di lavoro”. Michelangelo De Maio e’ appassionato di comunicazione. Lo e’ cosi’ tanto che ne ha fatto un motivo di studio e pure l’argomento della sua tesi di laurea presentata all’Alma mater di Bologna. Che oltre ad essere stata discussa circa 5 anni fa, oggi rifa’ ‘discutere’. Dal titolo ‘Quando l’informazione e’ opinione’, prevedeva l’esplosione del movimento di un certo Beppe Grillo. Un lavoro basato sui numeri, sui dati, sul concreto, quindi: “Non erano opinioni da bar”, ci tiene a precisare alla DIRE. “Avevo previsto questo successo- sottolinea- aveva gia’ un grande seguito 5 anni fa. Ma qualcuno a quel tempo sorrise ironicamente ascoltandomi…”.
E poi racconta: “Tutto nasce nel 2007, era settembre quando ho scelto Grillo quale argomento della mia tesi- spiega- e gia’ all’epoca l’attenzione rivolta nei suoi confronti era alta. Avevo messo insieme dati e informazioni tali da convincermi che quello di Grillo sarebbe diventato un vero e proprio partito politico. Addirittura per molti era piu’ attendibile il blog di Grillo piuttosto che i siti dei primi quotidiani. Veniva considerata una fonte piu’ attendibile. I numeri parlavano chiaro: c’era una grossa attenzione da parte del pubblico e in un momento in cui internet era chiaramente meno sviluppato di oggi”. De Maio prova a descrivere chi erano gli ‘attratti’ da Grillo, quelli che oggi hanno scelto il suo movimento al momento di votare alle politiche: “Sono persone che non hanno individuato un rappresentante politico, inizialmente ai margini, sono persone che scelgono soprattutto la rete quale forma di aggregazione. La bravura di Grillo e’ stata nel raccogliere la rabbia di queste persone, nell’attirare la loro attenzione. Ha creato una sfera pubblica contrapposta a quella attuale”.
La forza del movimento “e’ diventata sempre maggiore attraverso strumenti che hanno consentito interazioni tra persone, come pure l’incontro fisico e non piu’ virtuale. Il movimento cosi’ organizzato e seguito: per me era ‘matematico’ che oggi lo sarebbe diventato. Una fonte considerata piu’ attendibile anche di Repubblica, seguita da un numero sempre piu’ crescente di persone: non poteva che diventare cosi’ ampio questo movimento”.
Al momento di presentare la tesi, le reazioni non furono delle migliori: “Scelsi Grillo e tutto quello che ne comportava, ovvero il blog come pure il Vday- racconta- e mi criticarono. Il fenomeno lo consideravo importante visto il seguito, eppure per tutta risposta mi fecero dei sorrisini. Dissi ai professori ‘Guardate che il movimento diventera’ un partito politico’. La loro reazione fu di incredulita’, come se dicessi qualcosa di irrealizzabile. Per loro un comico non poteva ‘diventare’ un partito politico”. Forse per lo scetticismo che lo accolse non prese il massimo dei voti: “Solo 101”. De Maio, originario della provincia di Salerno, si e’ laureato in Scienze della comunicazione all’Universita’ Alma Mater di Bologna.
Per De Maio la tesi era buona, quello che manco’ fu una convinzione maggiore da parte di chi diede la valutazione: “Non ci fu il giusto riconoscimento secondo me- spiega- oltre all’ironia iniziale. Peccato, forse potuto anche crederci di piu’ io. Oggi lavoro per un portale che vende coupon”, ma il suo sogno resta quello del mondo della comunicazione: “Non ho pensato neanche di candidarmi…”.
Come invece hanno fatto molti suoi coetanei del Movimento 5 stelle: “Ho votato per loro, non lo nego, ma forse avrei potuto candidarmi. Invece mi sono allontanato da questo mondo”. Indovino 5 anni fa, piu’ cauto oggi: “Riuscire a dire cosa succedera’ non e’ facile- continua- Sul domani non mi sbilancio. Grillo da un blog e’ passato ad essere al centro dell’attenzione dei media di massa. Lui non ha cambiato di una virgola la comunicazione sul blog. Su quello che succedera’ in futuro posso solo dire di temere per i giovani che si affacceranno alla politica: il rischio di essere ‘corrotti’ o semplicemente avvicinati da vecchie volpi e’ molto forte. Mi auguro che il Movimento sia coeso”.
Michelangelo, non lo nasconde, ha votato M5S: “Si- sorride quasi imbarazzato- ho votato il Movimento. Ma perche’ ci credo. Il mio sogno sarebbe quello di lavorare con loro”.
5 anni fa una tesi, “Grillo vincerà” e i professori risero
“Certo che sono soddisfatto, pero’ un po’ di rammarico c’e’: se mi avessero dato piu’ ascolto, se avessi ricevuto piu’ appoggio, meno risatine e ironia da parte dei docenti dell’Universita’, forse oggi farei altro di lavoro”. Michelangelo De Maio e’ appassionato di comunicazione. Lo e’ cosi’ tanto che ne ha fatto un motivo di studio […]
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