Fare Impresa per Organizzare la Speranza

Venerdì 22 marzo 2013, a Matera, presso l’Episcopio, piazza Duomo 7, nel Salone degli Stemmi, alle ore 18,00, avrà luogo il Convegno “Fare Impresa per Organizzare la Speranza”. Il Convegno è organizzato dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti – UCID – Sezione di Matera, in collaborazione con la Caritas diocesana di Matera-Irsina. Relatore sarà il professor Francesco Lenoci, […]

Venerdì 22 marzo 2013, a Matera, presso l’Episcopio, piazza Duomo 7, nel Salone degli Stemmi, alle ore 18,00, avrà luogo il Convegno “Fare Impresa per Organizzare la Speranza”. Il Convegno è organizzato dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti – UCID – Sezione di Matera, in collaborazione con la Caritas diocesana di Matera-Irsina.

Relatore sarà il professor Francesco Lenoci, Docente di “Metodologie e Determinazioni Quantitative d’Azienda 2” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Farà una testimonianza il dottor Nicola Simone, Dirigente Gruppo Marcegaglia S.p.A. – Sede di Taranto. Sarà presente il dottor Giancarlo Abete, Presidente nazionale UCID. Concluderà i lavori S.E. Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera-Irsina.

La crescita economica non può fare a meno dei giovani. Se è vero che la crescita economica non può fare a meno dei giovani, è altrettanto vero che i giovani non possono fare a meno della crescita economica.

Come ne veniamo fuori da un mondo che, in tante parti tra cui l’Italia e l’Area dell’euro, ha smarrito la strada della crescita economica, anche a causa delle sempre più scarse opportunità offerte ai giovani di  contribuire allo sviluppo economico e sociale con la loro capacità innovativa?

Come ne veniamo fuori da un mondo in cui gli antichi valori sono andati giù, in cui il mare ha inghiottito le boe, sicure e galleggianti, cui attraccavamo le imbarcazioni in pericolo?

La risposta, come ha indicato un maestro–testimone, vescovo–poeta, profeta–prossimo Santo, don Tonino Bello, è che non basta più enunciare la speranza: occorre organizzarla.

La risposta è che occorre far pervenire tanti messaggi di coraggio e operatività ai giovani capaci di dar vita ad attività imprenditoriali, vale a dire alla punta più avanzata di organizzatori della speranza, per sé e per gli altri.

Chi sono i giovani? Sono le persone capaci di coltivare degli ideali per i quali valga la spesa battersi, a prescindere dal numero degli anni vissuti.

Chi è l’imprenditore? È una persona che – sapendo, sapendo fare e facendo sapere – è capace di creare valore aggiunto, tanto valore aggiunto, vedendo quasi sempre il bicchiere mezzo pieno.

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