Nasce in una modesta famiglia di Barletta. Il padre è sarto e la mamma casalinga. Dopo le medie si iscrive a ragioneria. A 15 anni, su uno stradone di Barletta, sfidava in velocità una Porsche color aragosta e un’Alfa Romeo 1750 rossa: a piedi, sui 50 metri, batteva l’una e l’altra e guadagnava le 500 lire per pagarsi un cinema o un panino. Prosegue gli studi all’I.S.E.F.. Ha sposato Manuela Olivieri, avvocato. Si è laureato a Bari una prima volta in scienze politiche,su consiglio di Aldo Moro, allora ministro degli Esteri. Poi ha conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell’educazione motoria e lettere. Pietro Mennea esercita la professione di avvocato e dottore commercialista ed è autore di 20 libri. Nel 2000 il nome di Mennea tornò agli onori delle cronache quando l’Università degli Studi dell’Aquila, presso cui aveva partecipato ad un concorso per la cattedra di Sistematica, regolamentazione e organizzazione dell’attività agonistica presso la facoltà di Scienze motorie, gli propose l’assunzione, essendosi classificato primo in graduatoria, ma, giudicando la posizione di professore a contratto (istituto di diritto privato) incompatibile con la carica di membro del Parlamento europeo (carica di natura pubblica), gli chiese le dimissioni da quest’ultimo. La vicenda provocò polemiche ed interrogazioni parlamentari. Tuttavia il Governo Amato II, rappresentato dall’allora Sottosegretario di Stato per l’Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica on. Luciano Guerzoni, diede ragione all’Università. Attualmente Mennea è docente a contratto di Legislazione europea delle attività motorie e sportive presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti – Pescara. Nel 2006 ha dato vita insieme alla moglie Manuela Olivieri alla “Fondazione Pietro Mennea”, Onlus con lo scopo primario di carattere filantropico, ossia effettuare donazioni costanti nel tempo ed assistenza sociale ad enti caritatevoli o di ricerca medico-scientifica, associazioni culturali e sportive, attraverso progetti specifici e concreti. Lo scopo secondario è di carattere culturale, e consiste nel diffondere lo sport ed i suoi valori, nonché promuovere la lotta al doping, che è diventata una triste piaga per lo sport e la nostra società. Oltre alla carriera sportiva, ha operato come curatore fallimentare e insegnante di educazione fisica, eurodeputato (a Bruxelles dal 1999 al 2004) e commercialista. Nel 2010 – insieme alla consorte (entrambi legali con studio a Roma ubicato vicino al tribunale civile) – si occupa di “class action” negli Stati Uniti per difendere alcuni risparmiatori italiani finiti nel crac della Lehman Brothers. Nel marzo del 2012 la città di Londra, nell’ambito delle iniziative connesse ai Giochi olimpici di Londra 2012 dedica all’ex atleta barlettano, una stazione della metropolitana. Il 21 marzo 2013, in una clinica di Roma, si spegne all’età di 61 anni a causa di una grave malattia. (dam)
Addio a Pietro Mennea
Nasce in una modesta famiglia di Barletta. Il padre è sarto e la mamma casalinga. Dopo le medie si iscrive a ragioneria. A 15 anni, su uno stradone di Barletta, sfidava in velocità una Porsche color aragosta e un’Alfa Romeo 1750 rossa: a piedi, sui 50 metri, batteva l’una e l’altra e guadagnava le 500 […]
La scomparsa di Pietro Mennea è un lutto che tutto il mondo dello sport e non solo celebra nel ricordo di un grande atleta.
Aveva 61 anni ed era il più grande velocista italiano, detentore del primato mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 (con il tempo di 19 secondi e 72, attuale record europeo) corsi in 19,72 alle universiadi di Città del Messico del 1979. Un grande dello sport. Una figura conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo per le sue straordinarie doti atletiche, sportive e umane.
Qualche anno prima del record mondiale Mennea, dopo aver seguito il corso di studi all’Isef di Cassino che, all’epoca era una succursale Isef dell’Aquila, esattamente nel 1976 ebbe a L’Aquila la consegna del diploma dell’Istituto superiore di educazione fisica, consegnato da Vincenzo Bonanni, padre dell’Isef aquilana, oggi facoltà di Scienze Motorie.
Nel ricordo di questo insuperabile atleta, tutti noi, insieme all’ex assessore allo Sport Giampaolo Arduini, riteniamo che L’Aquila oggi può rendere omaggio al campione intitolando il nuovo impianto di atletica leggera di Piazza d’Armi proprio a Pietro Mennea.
Nei prossimi mesi l’impianto di Piazza d’Armi, caro a tutti gli aquilani e non solo, verrà completato e portato a rinnovato splendore con la nuova pista ad otto corsie ed una tribuna coperta che potrà ospitare oltre seicento spettatori . Oltre ad essere rinnovato negli spazi antistanti, i parcheggi e quant’altro si addice ad un moderno impianto sportivo per l’atletica leggera, l’impianto sarà pronto per ospitare quelle importanti manifestazioni di atletica che oramai mancano da troppi anni. Soprattutto dopo il sisma del 6 aprile, quest’area rappresenta davvero molto per l’intera collettività vista la tendopoli che ha ospitato migliaia di aquilani. Quale tributo migliore per un grande atleta come Pietro Mennea.
I consiglieri comunali
Salvatore Placidi (Cattolici Democratici)
Adriano Durante (Cattolici Democratici)
Ermanno Giorgi (Api)
Giuliano Di Nicola (Idv)