Fatturato e ordinativi dell’industria in calo a gennaio. Secondo quanto riporta l’Istat, infatti, il primo, al netto della stagionalita’, “diminuisce dell’1,3% rispetto a dicembre 2012, con un calo dell’1,7% sul mercato interno e dello 0,4% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice totale registra una flessione dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti”. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2012), “il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 3,4%, con una riduzione del 5,5% sul mercato interno ed un aumento dell’1,2% su quello estero.
L’indice grezzo del fatturato diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,6%: il contributo piu’ ampio a tale diminuzione viene dalla componente interna dell’energia.L’incremento tendenziale maggiore del fatturato si registra nel settore delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+5,7%), mentre la diminuzione piu’ marcata riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,0%)”. Per quel che riguarda gli ordinativi totali, continua l’Istat, “si registra una riduzione congiunturale dell’1,4%, sintesi di un calo del 3% degli ordinativi interni e un incremento dell’1,3% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 3,8% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di gennaio 2012, l’indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 3,3%. L’aumento piu’ marcato si registra nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7,2%), mentre il calo piu’ rilevante si osserva nella Fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,8%)”.
“Il punto è che la crisi continua soprattutto per le imprese orientate al mercato interno mentre le imprese che esportano continuano ad avere risultati migliori. I fatturati scendono invece gli ordinativi, soprattutto quelli esteri, continuano ad aumentare. Questo vuol dire che la nostra impresa e la nostra industria manifatturiera deve riuscire a cogliere sempre di più le opportunità dei mercati emergenti perché purtroppo anche l’Europa è in difficoltà.” Lo ha detto il presidente dell’Istat Enrico Giovannini a margine della presentazione oggi a Roma degli indicatori statistici di sostenibilità per le imprese, commentando i dati del calo dei fatturati. Giovannini ha poi sottolineato che “il nostro indicatore di credit crunch” purtroppo è ricominciato a crescere da vari mesi. Lo sblocco dei crediti da parte della Pubblica amministrazione può aiutare le imprese – continua il presidente dell’Istat – il problema è che molte imprese sono in ritardo nei pagamenti tra di loro. E l’eventuale sblocco dei fondi della PA è solo uno degli strumenti per risolvere la situazione ma non l’unico”.
Lascia un commento