“Quattro anni di dolore e di speranze, quattro anni di passione e di lotta, ci dividono dal quella terribile notte. Alle 3.32 del 6 aprile un terribile terremoto ha distrutto una citta’ e una parte importante dell’Abruzzo. Abbiamo perso vite umane, case, ricordi, monumenti, la vita di una comunita’ importante come quella dell’Aquila. A rimanere sotto le macerie sono state 308 persone a cui abbiamo voluto aggiungere simbolicamente il nome di una bambina che quella mattina doveva nascere in ospedale, ma che non e’ mai nata. Quando ci si avvicina al 6 aprile nella mia citta’ e alla mia gente riesplode il dolore, la violenza del ricordo e della perdita lacerante di chi non c’e’ piu'”. Cosi’ la senatrice del Pd Stefania Pezzopane nel suo discorso nell’Aula del Senato nel quarto anniversario del terremoto dell’Aquila. “L’impegno dello Stato – ha proseguito la senatrice – in alcuni momenti e’ mancato e ancora oggi la citta’ si sente spaesata e sola. Per me che parlo in quest’ Aula per la prima volta l’emozione e’ molto forte e vi chiedo di starci vicini. L’Aquila e’ una grande questione nazionale. Torna impellente la necessita’ di una nuova fase, quella della vera ricostruzione materiale, culturale, sociale. Ringrazio pubblicamente il Presidente del Senato Pietro Grasso, che partecipera’ il 6 aprile ad un momento di confronto all’interno delle celebrazioni per il quarto anniversario del terremoto”. “Oggi chiedo a quest’Aula – ha concluso la senatrice Pezzopane – di osservare un minuto di silenzio per ricordare chi non c’e’ piu’, e un impegno concreto per stare al fianco dell’Aquila e dei comuni colpiti per aiutare la loro rinascita e ricostruzione”.
Terremoto: Pezzopane in Senato, stateci vicini
“Quattro anni di dolore e di speranze, quattro anni di passione e di lotta, ci dividono dal quella terribile notte. Alle 3.32 del 6 aprile un terribile terremoto ha distrutto una citta’ e una parte importante dell’Abruzzo. Abbiamo perso vite umane, case, ricordi, monumenti, la vita di una comunita’ importante come quella dell’Aquila. A rimanere […]
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