La Commissione ha pubblicato oggi i risultati degli esami approfonditi effettuati per i 13 Stati membri che, secondo la relazione sul meccanismo di allerta del novembre scorso, presentavano segni di squilibri macroeconomici. “Grazie alla trasformazione della nostra governance economica possiamo affrontare gli squilibri macroeconomici in via preventiva e creare le basi per una crescita sostenibile” ha dichiarato Olli Rehn, Vicepresidente e Commissario per gli Affari economici e monetari e l’euro. “La decisa azione intrapresa a livello di politiche sia da parte degli Stati membri che dell’UE sta favorendo un riequilibro dell’economia europea. Restano tuttavia importanti sfide da affrontare: occorrerà ancora tempo per completare la correzione degli squilibri che hanno potuto crescere senza controllo nel decennio precedente alla crisi e che continuano a pesare sulle nostre economie”. Gli esami approfonditi hanno constatato il procedere dell’aggiustamento macroeconomico in Europa, anche se carattere e velocità di tale aggiustamento variano ancora tra uno Stato membro e l’altro. Gli esami rilevano cali dei disavanzi delle partite correnti, una convergenza dei costi unitari del lavoro, correzioni dei prezzi eccessivi delle abitazioni e riduzioni dell’indebitamento del settore privato. Tuttavia, viste la diversità delle sfide e degli squilibri nei vari paesi, le differenze in termini di crescita persisteranno probabilmente anche nei prossimi anni. La debolezza dell’attività economica e le prospettive economiche fragili in alcuni casi possono aver acuito sia i rischi che gli effetti di ricaduta transfrontalieri correlati agli squilibri macroeconomici. Inoltre, nella maggior parte dei casi l’aggiustamento non è stato ancora completato. Molte economie dell’UE continuano a dover affrontare le grosse sfide rappresentate dall’indebitamento estero, dall’indebitamento del settore privato e dagli adeguamenti in corso sui mercati dell’edilizia abitativa. Il superamento di tali sfide avrà effetti sulla capacità delle economie indebitate di svilupparsi e di competere, di garantire la stabilità finanziaria e, sostanzialmente, di ridurre la disoccupazione. È necessario monitorare con attenzione gli squilibri macroeconomici in diversi Stati membri. Si impone dunque un deciso impegno per le riforme strutturali in modo da garantire che tali squilibri vengano eliminati in modo ottimale e che possano essere create le condizioni per una crescita sostenibile e per la creazione di posti di lavoro. La Commissione si aspetta inoltre che gli undici paesi con squilibri non considerati eccessivi (Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito) tengano conto dei risultati degli esami approfonditi nei loro programmi nazionali di riforma e nei loro programmi di stabilità e di convergenza. Per questi paesi, la Commissione presenterà il 29 maggio raccomandazioni strategiche di ampia portata per la prevenzione di nuovi squilibri e la correzione di quelli esistenti. In due Stati membri (Spagna e Slovenia) gli squilibri possono essere considerati eccessivi. In Spagna gli elevati livelli del debito interno e del debito estero continuano a rappresentare un grave rischio per la crescita e la stabilità finanziaria. In Slovenia vi sono considerevoli rischi per la stabilità del settore finanziario dovuti all’indebitamento delle imprese e alla riduzione della leva finanziaria, anche a causa delle interconnessioni con le finanze pubbliche. L’adeguatezza delle risposte date in termini di politiche da questi due paesi sarà valutata in tempo utile per la conclusione del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche di quest’anno. Il 29 maggio verranno adottate in tale contesto raccomandazioni specifiche per paese. Secondo la relazione sul meccanismo di allerta anche Cipro doveva essere sottoposta ad un esame approfondito che non viene tuttavia pubblicato. Ciò è la conseguenza dell’accordo politico raggiunto tra l’Eurogruppo e le autorità cipriote sugli elementi fondamentali di un programma di aggiustamento macroeconomico e di finanziamento ufficiale. Ai paesi tenuti al rispetto di un programma di aggiustamento non si applica la procedura per gli squilibri macroeconomici, in quanto sono già sottoposti ad una sorveglianza economica rafforzata nell’ambito di tale programma.
Crisi: allerta UE, nei conti di 13 Stati segni di squilibri macroeconomici
La Commissione ha pubblicato oggi i risultati degli esami approfonditi effettuati per i 13 Stati membri che, secondo la relazione sul meccanismo di allerta del novembre scorso, presentavano segni di squilibri macroeconomici. “Grazie alla trasformazione della nostra governance economica possiamo affrontare gli squilibri macroeconomici in via preventiva e creare le basi per una crescita sostenibile” […]
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