Vengono prodotte principalmente in Cina, confezionate nell’Europa dell’Est e commercializzate tramite internet, spesso con offerte di franchising agli utenti. Sono le nuove droghe sintetiche, che mischiano sostanze di sintesi chimiche a erbe innocue, profumi o prodotti da bagno e spesso non sono illegali poiché ne vengono create continuamente nuove e le forze dell’ordine riescono a registrarle solo dopo 2-3 mesi.
Ogni bustina costa 30-40 euro, prezzo limitato, ma la resa economica è circa doppia rispetto alle altre sostanze stupefacenti: Da una quantità di sostanza originaria per 1000 euro, si ha un guadagno di 300.000 euro. Spesso sono pubblicizzate su internet prima ancora di essere prodotte, per valutare domanda, secondo le regole del marketing moderno. Ad oggi sono 40 i casi di malore che sono stati accertati come provocati da questo tipo di droghe e l’età media degli utenti è di 34 anni. Sono i dati emersi resi noti nell’ambito della conferenza stampa di presentazione della convenzione “Ris – News” che rafforza la collaborazione tra il Dipartimento Politiche Antidroga e i Reparti Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri per una più incisiva lotta alla diffusione delle nuove droghe, che si è tenuta questa mattina a Roma perso la Caserma dei Carabinieri Salvo d’Acquisto.
“Anche se al momento l’Italia è meno colpita del nord Europa dall’impatto di questo tipo di droghe, è necessario un sistema di allerta sul territorio nazionale che presuppone personale addestrato su questo”, ha affermato il Generale di Brigata dei Ris, Enrico Castaldi. L’accordo prevede che i Ris entreranno a far parte del Sistema di Allerta Precoce del Dpa (National Early Warning System). La difficoltà del contrasto a questo tipo di droghe è data principalmente dal fatto che le aziende che le producono non commettono reato: “Spesso sono legittimate come centri di ricerca, il passaggio cruciale che ne determina l’illegalità sta nel confezionamento – spesso in modo fraudolento, che indica la presenza nelle confezioni di sali da bagno o concimi – nella distribuzione – sotto forma di pacchi anonimi che pubblicizzano forme di franchising – e nell’utilizzo”, ha spiegato il Capo del Dpa, Giovanni Serpelloni che ha affermato che la diffusione di queste nuove droghe avviene tramite siti internet, spesso gli stessi che pubblicizzano i rave party. Ad oggi sono stati identificati dalle forze dell’ordine 426 siti su scala nazionale che offrono sostanze: “Il 37 per cento sono chiusi o oscurati, mentre il 63 per cento sono stati definiti come siti pericolosi”.
“Per fortuna i consumi di droghe in Italia, in cui restano prevalenti cannabis, cocaina e eroina, negli ultimi 3-4 anni sono calati, come è stato evidenziato da controlli su Roma , Napoli, Milano (qui addirittura il segno meno raggiunge il 50 per cento) e sono usate solo da piccola nicchia di soggetti”, ha detto Serpelloni. “Tuttavia, ha evidenziato il capo del Dpa, non dobbiamo abbassare la guardia perché si stanno diffondendo forme di cannabis geneticamente modificata, Ogm a tutti gli effetti, prodotte in Olanda e California, che sono più tossiche e dannose”. E’ stato segnalato in tutta Europa un aumento dei casi di ricovero per l’assunzione di cannabis, dovuto proprio a queste nuove piante”.
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