Carne di cavallo: no allarme salute, solo ‘grande frode’

L’Europa rassicura i suoi consumatori e mette in guardia le aziende alimentari che li hanno truffati, non dichiarando sull’etichetta la presenza nei loro prodotti ci carne di cavallo. Ai primi dice: ”non ci sono problemi di sicurezza alimentare” in lasagne, ravioli, ragu’, polpette, fino alle olive all’ascolana, che secondo l’etichetta erano prodotte solo con carne […]

L’Europa rassicura i suoi consumatori e mette in guardia le aziende alimentari che li hanno truffati, non dichiarando sull’etichetta la presenza nei loro prodotti ci carne di cavallo. Ai primi dice: ”non ci sono problemi di sicurezza alimentare” in lasagne, ravioli, ragu’, polpette, fino alle olive all’ascolana, che secondo l’etichetta erano prodotte solo con carne bovina, mentre i Nas hanno scoperto che contenevano anche carne di cavallo. Quanto alla presenza in quella carne equina di tracce di fenilbutazone, un antinfiammatorio nocivo per la salute umana, sia l’Autorita’ per la sicurezza alimentare che l’Agenzia europea dei farmaci hanno affermato che non e’ preoccupante. Alle imprese senza scrupoli invece, l’Europa manda a dire che sono in arrivo ”proposte per rafforzare i controlli nella catena alimentare, e l’imposizione di sanzioni finanziarie dissuasive che dovrebbero essere calcolate tenendo conto dei benefici economici realizzati con le frodi”.

Insomma, lo scandalo della carne di cavallo non sembra ormai aver piu’ segreti per l’Europa, ne’ per l’Italia, alla luce dei 7.259 test effettuati dagli Stati membri: 4.144 sulla presenza di Dna di carne equina in prodotti a base di carne bovina, 3.115 per ricercare tracce di fenilbutazone. I risultati dei test si sono pero’ fatti attendere – prima pubblicati e poi ritirati – creando l’atmosfera per un vero e proprio ‘giallo’.

L’Italia, in particolare, che inizialmente aveva annunciato la scoperta di 93 campioni positivi alla carne di cavallo sui 193 individuati in tutta Europa, ha in seguito rettificato i numeri precisando che si trattava di 33 campioni sui 454 test effettuati. ”Nessun giallo sui dati italiani” ha poi chiarito il ministero della Salute spiegando che in un primo tempo erano stati diffusi dati su campionamenti non omogenei. Il ministero ha anche reso noto l’elenco delle 16 aziende i cui campioni di prodotti sono risultati positivi al test sulla carne di cavallo non dichiarata.

La raffica di test decisa solo un mese fa ha rivelato l’esistenza di una grande frode in Europa, con il 4,66% di campioni trovati positivi alla presenza di carne di cavallo e lo 0,51% positivi a tracce di fenilbutazone. Le prime a reagire sono state le organizzazione agricole – Coldiretti e Cia- chiedendo trasparenza e rigore. Da parte sua il commissario Ue alla salute Tonio Borg assicura che ”nei prossimi mesi saranno pronte le nuove proposte con l’obiettivo di ripristinare la fiducia dei consumatori europei e dei partner commerciali nella nostra catena alimentare, il piu’ grande settore economico dell’Unione europea”.

Patrizia Lenzarini

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