Scarsa qualita’ dell’aria, con smog e traffico, dissesto del suolo elevato e rischi per l’economia, rifiuti mal gestiti nonostante il calo della produzione ed ecomafie sempre fiorenti. Ma anche diseguaglianze per le nuove generazioni, specie se devono trovare un lavoro o cercare casa. Questo il quadro socio-ambientale disegnato da Legambiente e contenuto nel rapporto ‘L’Italia oltre la crisi – Ambiente Italia 2013′, realizzato insieme con l’Istituto Ambiente Italia, da cui emerge anche che le emissioni di CO2 si sono ridotte e che la vendita di nuove biciclette nel 2011 batte quella di immatricolazioni di nuove auto.
A livello di mobilita’ la motorizzazione privata e’ tra le piu’ alte d’Europa (sopra 60 auto ogni 100 abitanti), con percorrenze automobilistiche superiori alla media europea (22% in piu’). Il capitolo energia registra invece ”la discesa dei consumi nazionali”: il petrolio rimane la prima fonte (37,5%); segue gas naturale (35%), rinnovabili (13,3%), carbone (9%). Nella produzione elettrica nazionale al 2012 le rinnovabili valgono il 28% della produzione.
Le tasse sull’ambiente nel 2011 sono state pari a 43,9 miliardi (al 75% energetiche pari a 33 miliardi e al 23,5% automobilistiche pari a 10,3 miliardi).
Le emissioni di CO2 sono stimate in 490 milioni di tonnellate equivalenti nel 2011, circa il 5% in meno dei livelli del 1990; il contributo maggiore, per quasi il 60%, arriva dalla produzione di energia (31%) e dai trasporti (27%). L’Italia, si spiega nel report, rimane il quarto Paese europeo per emissioni dopo Germania, Regno Unito e Francia.
La qualita’ dell’aria e’ ancora un problema per il nostro Paese: secondo Legambiente sono infatti ”meno efficaci” i risultati sulle emissioni di polveri sottili, ”particolarmente rilevanti sotto il profilo sanitario”; la riduzione su scala europea e’ stata del 26%, in Italia del 17% sul periodo 1990-2010, ma sono cresciute nel 2010 rispetto al 2009.
Nel settore dei rifiuti nel 2011 la produzione di quelli urbani ha subito una caduta arrivando a circa 31,5 milioni di tonnellate (la produzione pro-capite scende a poco piu’ di 510 kg per abitante). Sulla raccolta differenziata c’e’ ancora ”un grande scarto” tra nord, centro, e sud. Poi, le ecomafie con un business che sfiora i 17 miliardi di euro nel 2011: ”L’illegalita’ ambientale in questi ultimi 10 anni non e’ mai diminuita. Le infrazioni accertate sono 33.817. Preoccupa l’aumento dei numeri nelle quattro regioni” piu’ ”a rischio (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) con oltre 16.100 infrazioni, 12.800 arresti e denunce, e 4.400 sequestri”.
Per uscire dalla crisi Legambiente propone diverse misure, tra cui ”ridisegnare la fiscalita’ per spingere l’eco-innovazione, fermare le ecomafie, premiare l’autoproduzione energetica da rinnovabili e la riqualificazione del patrimonio edilizio, mettendo al centro le citta”’. ”Dobbiamo puntare a una alleanza tra lavoro e ambiente – afferma il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -; c’e’ una sola ricetta”, quella che ”incrocia le risorse e le vocazioni delle citta’ e che vuole rimettere al centro la bellezza italiana”. ”Serve una prospettiva lungimirante – aggiunge il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – che passa per l’aumento della fiscalita’ sulle risorse energetiche e per una tassazione finalmente adeguata e trasparente sulle risorse ambientali”.
Per Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, infine, la ”scommessa” dell’Italia si gioca ”sull’ambiente, sulla forza dei nostri territori, sulla legalita’, e sulla forza del made in Italy”
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