Il verdetto di un pull di medici statunitensi è diretto e inappellabile: “Si tratta solo di Marketing puro. I leggings, i pants ed i jeans anticellulite non snelliscono né cancellano la pelle a buccia d’arancia”.
I produttori di questi fantomatici pantaloni miracolosi avrebbero fatto il passo più lungo della gamba, accomunando dei normalissimi jeans a veri e propri strumenti curativi per intervenire sulla cellulite.
I medici specializzati in terapie estetiche come la cavitazione medica, che lavorano con grande professionalità per garantire risultati concreti alle migliaia di donne intenzionate a risolvere i problemi legati alla ritenzione idrica, sono letteralmente insorti dopo la diffusione di messaggi pubblicitari infondati e sbagliati.
Sebbene mesoterapia, pressoterapia o cavitazione medica siano terapie sdoganate e facilmente accessibili al grande pubblico grazie all’azione di portali come Groupalia, LetsBonus e Groupon non bisogna dimenticare che la cellulite è una vera e propria malattia e che dunque come tale va trattata. Purtroppo i produttori dei falsi jeans anticellulite non sono gli unici ad aver cercato di speculare su un disturbo che accomuna l’80% circa delle donne, ed è proprio per questo che i centri specializzati che operano seriamente e onestamente nel settore, si sono rivolti all’’American Academy of Dermatology per sfatare una volta per tutte questi falsi miti.
I risultati dell’ultima indagine condotta in materia sono stato resi noti dal portavoce dell’Accademy, il dermatologo newyorkese Bruce Katz, in un’intervista pubblicata nei giorni scorsi sul New York Times.
L’esperto ha confermando come l’effetto di questi indumenti, venduti come veri e propri rimedi anticellulite, svolgano la stessa funzione di un qualunque altro tessuto che, usato per avvolgere il corpo in modo aderente per un lungo periodo di tempo, potrebbe aiutare a perdere un po’ di peso. Nulla a che vedere insomma con ritenzione idrica e pelle a buccia d’arancia, come invece millantato nelle campagne promozionali degli ultimi mesi.
Secondo gli ideatori di questi capi d’abbigliamento, il tessuto utilizzato sarebbe stato arricchito con microcapsule di caffeina (dalle note proprietà anticellulite), unite ad estratti di aloe vera e olivo. Questa composizione avrebbe dovuto svolgere una sorta di massaggio linfatico costante su pancia, cosce e glutei, stimolando la microcircolazione.
La produzione di capi dall’effetto curativo estetico si sarebbe estesa anche a magliette e canotte, realizzate in fibre di lycra e nylon arricchite con retinolo (un potente antiossidante naturale), rame e vitamina E.
Il lancio in Europa di jeans, hot pants, leggins e magliette “miracolose” è avvenuto proprio in questi giorni e i prodotti sono arrivati anche in Italia.
La linea di abbigliamento, che può vantare una testimonial d’eccezione come Elisabeth Jagger, figlia del più celebre Mick, leader dei Rolling Stones, è arrivata anche in Italia.
I jeans anticellulite sono venduti con uno spray che servirebbe a ricaricarli dei principi attivi snellenti, che possono esaurirsi dopo un certo tempo di utilizzo e dopo il lavaggio in lavatrice.
Li ha testati per quindici giorni una corrispondente del Telegraph, che ha raccontato sulle pagine del noto giornale come, dopo averli indossati tutti i giorni abbinandoli a dieta sana e corse al parco, abbia notato una lieve diminuzione nel volume di pancia e glutei, ma nessun effetto sulle cosce.
Eppure c’è chi difende a spada tratta questa nuova tecnologia, definendola addirittura “la nuova frontiera della medicina estetica”. La Dott.ssa Norma Cameli, responsabile del reparto di dermatologia estetica dell’ospedale romano San Gallicano, racconta infatti come “i tessuti tecnici contenenti sostanze antimicrobiche, antifungine, antinfiammatorie o con filtri solari si impiegano già con successo e l’inserimento di sostanze snellenti può equivalere all’uso di una crema cosmetica anticellulite, in quanto contengono gli stessi principi attivi che agiscono sulla pelle. Jeans e pantacollant da soli non combattono la cellulite e non possono sostituire trattamenti medico-estetici. Creme o tessuti da soli non bastano, devono essere abbinati all’attività fisica e a una dieta povera di grassi e sale”.
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