“L’Aquila ha fatto fronte in questi anni con forza e dignità a un momento drammatico della propria storia. Prima nella gestione dell’emergenza da parte del governo Berlusconi, poi nella fase commissariale affidata al presidente Gianni Chiodi oggetto di attacchi ingenerosi e ingiustificati e, adesso, quando i riflettori si sono spenti ma ancora sono tanti i sacrifici e gli sforzi da compiere. Molto è stato fatto, scongiurando così il rischio terribile di una diaspora e di un declino senza speranza”. Lo ha detto la senatrice del PdL, Federica Chiavaroli, intervenendo in Aula sull’informativa del governo sulla ricostruzione post-sisma in Abruzzo e in Emilia. “Gli amministratori locali invece, in particolare il sindaco dell’Aquila e la sua giunta – ha proseguito -, piuttosto che avviare per tempo la predisposizione dei necessari strumenti di pianificazione, hanno cavalcato una forma di protesta sterile e dannosa. Terminata la fase commissariale, la ricostruzione ha subito un rallentamento. E, soprattutto, è mancata la previsione di nuove risorse oltre a quelle stanziate dal governo Berlusconi. Dov’è finito – si è chiesta la senatrice Chiavaroli – il ritorno alla ordinarietà che decretava la Legge Barca? L’Aquila ha bisogno di nuove risorse per continuare nella sua ricostruzione, da impegni per il lavoro, da certezze sulle restituzioni delle tasse, sull’entità delle risorse finanziarie, sui pagamenti. Solo una leale e totale collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali, ripulita da strumentalizzazioni e partigianerie – ha concluso -, può consentire a L’Aquila di portare a termine la ricostruzione”.
Sisma: F.Chiavaroli (PDL), risorse e cooperazione istituzionale per ìricostruzione
“L’Aquila ha fatto fronte in questi anni con forza e dignità a un momento drammatico della propria storia. Prima nella gestione dell’emergenza da parte del governo Berlusconi, poi nella fase commissariale affidata al presidente Gianni Chiodi oggetto di attacchi ingenerosi e ingiustificati e, adesso, quando i riflettori si sono spenti ma ancora sono tanti i […]
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