E’ un fiume in piena (e ne ha per tutti…) il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, rientrato da Roma dove, a seguito della protesta per il ritardo dei fondi per la ricostruzione, ha incontrato i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Legnini e Patroni Griffi, il capo di Gabinetto del Ministro per la Coesione Territoriale, dott. Celotto ed il vice Ministro dell’Interno Bubbico, è così intervenuto in Consiglio Comunale:
“Il Governo ė arrabbiato con me; mi ha chiesto di avere fiducia. Ho risposto che voglio crederci anche questa volta ma ritengo che dobbiamo vedere cosa succede in una settimana.”
Cialente ha infatti ricevuto assicurazioni che entro lunedì o al massimo martedì della prossima settimana, arriveranno i 225mln di euro stanziati ex delibera Cipe 135 del dicembre 2012.
‘Purtroppo, fin’ora, è capitato più volte che le promesse dei politici hanno cozzato con quelle dei vertici perché L’Aquila, evidentemente, ha dato fastidio. Vediamo ora cosa succede. Sono convinto, però, che se non partiamo con i cantieri entro giugno, la situazione si farà ancora più drammatica.”
Nel corso dell’incontro di stamani, Cialente è stato rassicurato anche sulla seconda tranche di 500 mln di euro ex delibera Cipe 135 del dicembre 2012, che non dovrebbero seguire il corso della delibera ma potrebbero arrivare già entro una ventina di giorni.
“ Il Vice Ministro Bubbico – ha dichiarato infine Cialente – mi ha detto, inoltre, che inserirà L’Aquila nella discussione di un decreto sull’emergenze ambientali ed altre misure urgenti, il cui percorso inizierà la settimana prossima in Senato.”
” Mi rendo conto di aver fatto un’ altra forzatura, con la protesta delle bandiere e restituendo la fascia tricolore” – ha continuato il Sindaco Cialente – “Tuttavia, se ci riflettete, per voler ottenere qualcosa, ogni volta siamo stati costretti a forzature. Il blocco dell’autostrada, le carriole; persino le botte a Roma. Eppure ci siamo fidati sempre ed io oggi, mi aspettavo delle scuse dal Governo per la reprimenda del Prefetto. Le scuse non sono arrivate. Anzi sono stato pregato di rimettere le bandiere. Aspetto che mi sospendano. Io non torno sui miei passi”.
“Riflettendo sul mio gesto di protesta, condiviso con la Giunta comunale, – ha continuato Cialente nel corso del suo lungo intervento – mi sono chiesto: dove sono i pezzi importanti della classe dirigente aquilana? Dove sono i costruttori che vengono da me a dire che non ne possono più, che non partono i cantieri? Dove sono la camera di commercio, i sindacati regionali o la confcommercio che attacca sempre? E’ arrivato il momento di farsi sentire tutti insieme.”
Infine Cialente, ritornando sul decreto del Prefetto dell’Aquila Francesco Alecci che ieri ha intimato la sospensione dalla carica Sindaco per aver rimosso le bandiere tricolori, ha così dichiarato: “Dal Prefetto mi sarei aspettato un sostegno più che una reprimenda o la preoccupazione per il turbamento di ragazzi che non vedono più il tricolore a scuola. Piuttosto, il Signor Prefetto che conosce il territorio, dovrebbe sapere che i ragazzi sono turbati perchè vivono nelle case mal fatte di Berlusconi, perchè frequentano scuole di latta, perchè hanno genitori disoccupati, spesso entrambi. Il Comune dell’Aquila si sta facendo carico di tutta questa disperazione, non ultimo pagando i buoni pasto alle famiglie che non possono permettersi, altrimenti, neanche di mandare i figli alla materna.”
L’intervento di Cialente è stato però contestato dai consiglieri comunali dell’opposizione che hanno esibito nell’aula consigliare, per protesta, la bandiera tricolore.
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