La petizione contro Razzi scuote il web

Desta scalpore l’elezione del senatore Antonio Razzi (Pdl) a segretario della Commissione Esteri del Senato. Nelle ultime ore, un’ondata di indignazione ha invaso la Rete, culminando in una petizione sulla piattaforma di innovazione e democrazia partecipativa www.derev.com. L’iniziativa, che nelle prime ore conta già centinaia di adesioni, è promossa da “Cittadini indignati informati”, gruppo che […]

Desta scalpore l’elezione del senatore Antonio Razzi (Pdl) a segretario della Commissione Esteri del Senato. Nelle ultime ore, un’ondata di indignazione ha invaso la Rete, culminando in una petizione sulla piattaforma di innovazione e democrazia partecipativa www.derev.com. L’iniziativa, che nelle prime ore conta già centinaia di adesioni, è promossa da “Cittadini indignati informati”, gruppo che si dichiara apartitico e indipendente. La petizione raccoglie firme che condannino la nomina di un personaggio reso celebre da un curriculum di scelte politiche minuziosamente esposto nella presentazione, con tanto di citazioni e filmati.

Tra tanti episodi discutibili, spiccano il “tempestivo” passaggio dall’Idv al Pdl per salvare – insieme all’On. Scilipoti – il governo Berlusconi e le conseguenti dichiarazioni shock catturate da una telecamera nascosta (“Ho fatto i cazzi miei … per 10 giorni mi fottevano la pensione … qui sono tutti malviventi, se non fai da solo ti si inculano loro!”).

Teorico della bontà e dell’essenzialità di vitalizi e indennità parlamentari, in passato Razzi è salito più volte agli onori della cronaca grazie a strafalcioni e orrori sintattici, alimentando i tormentoni e la satira sul web. Celebre la sua spiegazione del concetto di “spread”, raccolta dal Telegiornale in occasione della presentazione del suo libro (sic!): “Certo che so cos’è lo spret, questa parola è venuta dall’abruzzese … quando si va a comprare un asinello io sentivo sempre gli anziani che dicevano “e lo spret ci sctà?”, significa che levando tutto dall’asinello non pesa più 10 chili ma ne pesa 8″.

Nel manifesto di presentazione della raccolta firme, disponibile sul web all’indirizzo https://www.derev.com/revolution/no-razzi-alla-commissione-esteri, i promotori documentano l’imbarazzante carriera politica dell’On. Razzi inserendo – con un evidente taglio cinico – tutti i video più eloquenti. La campagna si chiude con altrettanta ironia: “Il posto perfetto per premiare il merito e le capacità di un parlamentare a caso, che ha saputo giocare bene le sue carte”.

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