“Il volontariato italiano, diversamente da come accade in altre nazioni, si fonda sul dono e sulla completa gratuità, che per noi è un punto d’onore – dichiara Danilo Giovanni Festa, Direttore Generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Abbiamo tuttavia alcuni limiti – continua – anche istituzionali. La governance del volontariato è vecchia, soffre della mancanza di rinnovamento, e questo talvolta scoraggia i più giovani”.
Dello stesso parere Irma Casula, presidente del Modavi Protezione Civile, che sottolinea l’importanza dell’informazione: “il volontariato offre moltissime possibilità di esperienze e le modalità di accesso risultano spesso poco chiare. Certamente sarebbe più pratico, per gli aspiranti volontari, un canale d’accesso meno frammentario e più efficace”. “Anche la formazione dei volontari – continua Casula – è importantissima. I fondi per promuoverla purtroppo scarseggiano, ma – conclude – la soluzione potrebbe risiedere nella creazione di sinergie con altri istituti o con il mondo del profit”.
Hanno assistito alla conferenza stampa circa 100 studenti del Vespucci, solo una piccola parte dei circa 500 alunni che, in questi giorni, hanno attivamente partecipato al Campus “Giovani e Volontariato”, promosso da Modavi Protezione Civile Lazio e finanziato grazie al contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nei tre giorni di campus si sono alternati laboratori, attività e dimostrazioni pratiche: dal primo soccorso, alla clownterapia, all’intervento dei nuclei cinofili. Allo svolgimento delle attività hanno collaborato la Protezione Civile Roma Aurelio, Fare Ambiente, Alma Salus, Asi Ciao, Anteas e il Centro Addestramento Cani Olgiata.
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