Al 1 gennaio 2013 circolavano in Abruzzo 851.181 autovetture di cui il 35,89% costituito da autovetture euro 0, euro 1 ed euro 2, cioè da vetture immatricolate prima del 2001 e che hanno livelli di sicurezza e di inquinamento molto lontani da quelli dei modelli di più recente produzione. La situazione dell’Abruzzo è peggiore della media nazionale; attestata al 33,68%.
Dai dati, elaborati dal Centro Studi Continental, emerge, quindi, che in Abruzzo più di una vettura su tre è altamente inquinante e poco sicura. A ciò si aggiunge che nel prossimo futuro la situazione è destinata a peggiorare perché la crisi economica induce a rinviare a tempi migliori moltissime sostituzioni di auto decisamente datate. In passato un grande contributo allo svecchiamento del parco circolante italiano è venuto dalle campagne di incentivi alla rottamazione. Date l’attuale situazione economica e le prospettive a breve-medio termine, non è probabile che nel prossimo futuro vi siano nuovi incentivi per sostituire le auto più vecchie. Occorre dunque, nell’immediato, puntare su altri interventi che possano incidere positivamente sulla sicurezza e sulla compatibilità con le esigenze dell’ambiente delle auto circolanti. Molto importante da questo punto di vista è mantenere in buone condizioni di efficienza anche i veicoli più vecchi con adeguati interventi di manutenzione. Un contributo di rilievo può venire dal sistema delle revisioni obbligatorie, che, se eseguite correttamente, hanno un effetto positivo sia sulle emissioni che sulla sicurezza.
Per quanto riguarda l’aspetto ecologico risultati significativi si possono ottenere anche con la trasformazione a metano o a gpl di auto già circolanti. L’ attuale situazione dei prezzi dei carburanti favorisce le trasformazioni, ma se si trovassero risorse per incentivarle in maniera significativa sarebbe sicuramente opportuno farlo. Il miglioramento della situazione non dipende però soltanto da interventi pubblici. Anche i comportamenti degli automobilisti sono importanti. Decisivo sia per la sicurezza che per l’inquinamento è che l’automobilista controlli sistematicamente le condizioni di efficienza della sua auto. Vi sono poi anche accorgimenti che non costano e che possono dare un contributo importante sia alla sicurezza che all’ambiente che al contenimento dei costi di esercizio degli autoveicoli. Tra questi, ad esempio, il controllo sistematico della pressione dei pneumatici. Viaggiare con pneumatici sottogonfiati, come molti automobilisti fanno per incuria, può comportare maggiori consumi di carburate fino al 4% ed anche maggiori emissioni di CO2 in quanto sono strettamente legate ai consumi di carburante.
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