Nasce ‘lavanderia in carcere’

I detenuti del carcere di Solliccianino lavano la biancheria ai centri d’accoglienza di Firenze. E’ l’innovativo progetto ‘Lav(or)iamo insieme’, unico in tutta Italia, promosso dall’Istituto Gozzini e Caritas, che permette il lavaggio delle lenzuola di 420 posti letto (70 del carcere e 350 dei centri d’accoglienza Caritas sparsi sul territorio fiorentino), oltre alla biancheria del […]

I detenuti del carcere di Solliccianino lavano la biancheria ai centri d’accoglienza di Firenze. E’ l’innovativo progetto ‘Lav(or)iamo insieme’, unico in tutta Italia, promosso dall’Istituto Gozzini e Caritas, che permette il lavaggio delle lenzuola di 420 posti letto (70 del carcere e 350 dei centri d’accoglienza Caritas sparsi sul territorio fiorentino), oltre alla biancheria del servizio docce della Caritas stessa, che conta circa 80 utenti al giorno. Il progetto, al quale lavorano già tre detenuti, è reso possibile grazie alla ristrutturazione totale della lavanderia di Solliccianino, predisposta dalla Caritas con l’acquisto di due lavatrici, un essiccatoio, un produttore di acqua preriscaldata a metano, un’imbustatrice per l’imballaggio, carrelli per la movimentazione della biancheria.

Il trasferimento della biancheria dai centri d’accoglienza al carcere di Solliccianino è affidato ai dipendenti della cooperativa sociale San Martino, che quotidianamente si recano a Solliccianino dopo aver riempito i propri furgoni delle lenzuola dei centri d’accoglienza. La nuova lavanderia è stata inaugurata questa mattina alla presenza del provveditore toscano del Dap Carmelo Cantone, della presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze Antonietta Fiorillo, del direttore della Caritas di Firenze Alessandro Martini, della direttrice dell’istituto Gozzini Margherita Michelini. I tre detenuti – un italiano, un marocchino e un tunisino – lavorano part time e guadagnano 500 euro al mese. “Questo progetto mi ha cambiato la vita – spiega Abdel, tunisino da quattro anni in carcere – Mi permette di stare attivo durante la giornata e mi consente di guadagnare soldi da mandare a mia moglie e al mio figlio di 4 anni”.

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