“Nell’aria si avvertiva la presenza di Carlo, era qui con noi, per continuare assieme il cammino che ha intrapreso a favore degli ultimi”. Nell’incantevole “auditorium della natura” delle Grotte di Frasassi, si è da poco conclusa la stupenda manifestazione in onore del medico che ha scoperto la Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome). E’ emozionata Maria Scaglione, l’anziana madre di Carlo Urbani , che dieci anni fa è morto in Vietnam contagiato da un ammalato che era ricoverato in un ospedale francese. Un gesto di eroismo. Una grande lezione. “Ha fatto fino in fondo il suo dovere, non si è tirato indietro. Un esempio per tutti e in tutti i campi. E’ quello che anche i politici debbono fare di fronte ai gravi problemi, affrontarli, non fuggire”, ha detto Laura Boldrini, Presidente della Camera.
“Un personaggio unico, una serata irripetibile, uno scenario incomparabile, da favola”, commenta Antonella Ruggiero, che è stata magistrale interprete di straordinarie canzoni. Al pianoforte l’ha accompagnata il maestro Mark Harris. La solidarietà, darsi agli altri, con la gioia di poter donare il bene e sconfiggere il male. In tutti gli interventi che hanno caratterizzato la serata per Carlo Urbani, sono emersi chiaramente questi concetti, che sono diventati inviti ad andare avanti. A dare una mano alla gente che ha bisogno.
Scriveva Carlo: ”Per me vivere all’estero dev’essere una testimonianza di barriere abbattute. Se sto in Vietnam, pur se continuo a sognare i miei dolci colli e i saporiti salumi delle Marche, mi piace mangiare vietnamita, essere loro ospite quando capita, scoprire i loro costumi, e a questo abituare i miei figli …”. La grande passione per il suo lavoro. Nel gennaio 2001 da Hanoi scriveva: ”In questo momento invidio chi ha la possibilità di toccare i malati e potrà trasmettere, con quel contatto, sorrisi e forza. Mi manca, mi piace farlo! Credo che il nostro lavoro, di medici e infermieri, sia unico e stupendo per questa opportunità di toccare che offre, di entrare nelle persone da vicino”.
Il 10 marzo 2003 l’ultima mail da Hanoi, prima di essere ricoverato: ”Cari tutti, probabilmente vi state chiedendo che cosa stia succedendo e il perché del mio silenzio. Sfortunatamente è da dodici giorni che sto lavorando su un’emergenza non prevista, una brutta epidemia e da allora non ho tregua … Tutti i miei piani sono cambiati e spero che la situazione possa tornare normale quanto prima … Sono spiacente per questo, ma credetemi, non è sotto il mio controllo. Saluti. Carlo”. Purtroppo è stata la lettera dell’addio. Brani significativi che sono stati letti con grande efficacia dall’attore e doppiatore Beniamino Marcone.
Carlo vive attraverso la straordinaria opera umanitaria dell’Associazione a lui intitolata, l’Aicu, che ha sede a Castelplanio, il paese dove è iniziata la sua missione d’amore. Continuità e ricordo. Uno dei più grandi “monumenti della natura” che si trova nelle Grotte di Frasassi, porterà da oggi il suo nome. ”Ai visitatori che ogni anno vengono qui da tutto il mondo, le guide spiegheranno chi è Carlo Urbani e la sua azione positiva sarà diffusa ancor di più”, ha detto Lucia Bellaspiga, inviato speciale dell’Avvenire e ideatrice dell’evento che ha condotto con Vincenzo Varagona, caposervizio della Rai di Ancona.
Ricordiamo che Bellaspiga e Varagona hanno scritto due interessantissimi libri su Carlo Urbani. Per non dimenticare. A scegliere il “monumento” è stata la più piccola dei tre figli di Carlo Urbani, mentre gli altri due hanno concluso la serata accompagnando Antonella Ruggiero nell’interpretazione magistrale di “My way”. Momenti di grande commozione. Serata indimenticabile. ”Un luogo meraviglioso, sono rimasta affascinata dallo splendido colpo d’occhio, da quel serpentone umano in mezzo alla grotta. Meraviglioso. Sarebbe bello ospitare in questo luogo un concerto di musica sacra”. Antonella Ruggiero ci ha confidato queste sensazioni e questa idea, mentre eravamo a tavola e venivano da lei tante persone per complimentarsi: ”Grande Antonella, ci hai fatto sognare e continui a farci sognare con la tua immensa voce”.
Domenico Logozzo
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