“Vogliamo che il Governo imponga il rispetto delle regole a tutta le committenze, unica via per consentire una reale e paritaria trattativa”. E’ quanto emerso a conclusione del 2°Congresso Nazionale di T.I. Assotir, presso il N.H. Midas, a, Roma, con una seduta pubblica cui hanno partecipato oltre 200 delegati provenienti da tutt’Italia tra i quali spicca una folta rappresentanza dalla Sicilia.
Serrato il dibattito, cui, insieme ai massimi rappresentanti di T.I. ASSOTIR hanno partecipato esponenti politici e del mondo scientifico. Il Prof. Rocco Giordano, Docente di Economia dei Trasporti all’Università di Salerno, presentando un suo studio dettagliato delle criticità del settore, ha posto l’accento, tra le tante questioni rilevanti, sulla necessità che proprio i numeri del settore e la sua importanza strategica siano meglio conosciuti dalla politica e dalle Istituzioni, per il peso strategico che autotrasporto e logistica rivestono per il rilancio dell’economia italiana.
“Occorre tener conto dell’attuale momento politico e delle difficoltà che vi sono all’interno di una fase di transizione nell’affrontare questioni economiche e strategiche che caratterizzano lo sviluppo del nostro paese – ha sottolineato Renzo Carella (PD), membro della commissione trasporti della Camera – L’autotrasporto è anch’esso pienamente immerso nella crisi che stiamo vivendo. Ricordo tra le altre l’area di Colleferro come rilevante esempio di stallo di un’area produttiva che si trascina dietro la crisi di quanti, come l’autotrasporto, erano parte integrante di quel tessuto economico.
E’ fondamentale in tal senso che tutte le Associazioni e le rappresentanze della categoria possano essere coinvolte in un lavoro comune che è decisivo per il rilancio dell’intero comparto, per la difesa e l’auspicabile sviluppo dell’occupazione nel prossimo futuro. Auspico – ha sottolineato l’On. Carella – un incontro urgente con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Lupi e le Commissioni di Camera e Senato per costruire in modo pragmatico, un progetto unitario su pochi punti di valore strategico”.
“La burocrazia uccide e ostacola lo sviluppo anche nell’ intermodalità. Sono troppi i livelli decisionali – ha ha sua volta affermato Ivan Catalano, vicepresidente della Commissione Trasporti ed esponente del Movimento 5 stelle. “L’attività di Governo è apparsa, in questi anni, senza una logica, pur avendo il ministero al suo interno dirigenti competenti. Nei piani di sviluppo non si ha chiaro né il metodo né il contenuto con cui si affronta la questione trasporti, con una proliferazione delle parti e una frammentazione degli attori e dei referenti”.
“ La stessa ferrovia non ha un ruolo definito e un obiettivo assegnato”. Oltre il 55% delle merci viaggia entro i 50km eppure la politica delle infrastrutture resta in bilico tra l’orientamento a favorire il trasporto delle merci sulle medio lunghe distanze e i tentativi di razionalizzare il trasporto del cosiddetto ultimo miglio.”
Un intervento, quello dell’esponente 5 Stelle, che non ha fugato i dubbi sullo smarrimento della politica in questo momento di crisi, soprattutto davanti ad una platea di piccoli imprenditori che pretendono misure e risposte certe e rapide. Partendo, come ha ricordato Claudio Donati nel suo intervento, dalla concretezza di una situazione che è allo stremo e dalle gravissime difficoltà economiche che i dati del Prof. Giordano hanno illustrato.
Tra esse stanno questioni fondamentali quali ad esempio la concorrenza estera che si giova di costi assai inferiori del gasolio, (-l 33%), per la gestione del personale, (-30%), e per le spese generali (-30%), rispetto all’Italia. Non per caso sul tavolo del CCNL proprio la questione della concorrenza estera o estero vestita e del distacco transnazionale di manodopera sono tra quelle più difficili su cui costruire un consenso condiviso tra Imprese e lavoratori
Ma Donati ha anche presentato un’articolata risposta di T.I Assotir, in merito al “percorso concordato tra le parti” annunciato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi sui costi minimi di sicurezza ed ha indicato le condizioni indispensabili– primi fra tutti i controlli sulle committenze – da assicurare preventivamente a qualsiasi ragionamentore su ipotetiche procedure per “l’’eliminazione dall’articolo 83 bis delle parti inapplicate o inapplicabili”.
“La questione dei costi minimi di sicurezza che T.I. ASSOTIR difende – spiega Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale di Assotir, riconfermata per l’occasione con un nuovo mandato – si è posta come necessità a fronte di una liberalizzazione che era divenuta pura deregulation, con rischi assai elevati per la sicurezza, l’efficienza e la legalità del mercato”. “Occorre che la Politica lo consideri come soggetto con pari dignità rispetto alle altre forze sociali ed alle altre categorie, industria, commercio, finanza, con cui non un singolo ministro, ma il Governo nel suo insieme si confrontano”.
Un altro decisivo risultato che è scaturito dal II Congresso nazionale di T.I. ASSOTIR, secondo Claudio Donati, è costituito dalla nascita del cosiddetto “sistema Assotir” ovvero la risposta, sul piano dell’assistenza e dei servizi, alle richieste dei trasportatori ed un passo essenziale nella promozione delle azioni a tutela delle imprese che diviene possibile mettendo a sistema tutte le strutture societarie di servizi che sono nate, in questi anni, a fianco e grazie all’iniziativa di T.I., ASSOTIR.
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