“Roma città aperta” per tutti etero, trans e gay. Si ispira a Rossellini il grido di libertà della comunità Lgbt per il Gay Pride 2013, svoltosi ieri a Roma tra le strade della capitale piene di circa 10 mila persone. La parata dell’orgoglio gay ha chiesto “piena cittadinanza, parità, dignità, laicità e libertà” per la comunità lesbica, gay, bisessuale, trans, queer e intersessuale” oppure “Pro Life – Pro Condom”: sono questi gli slogan, immersi tra musica e balli nella giornata tutta colorata del Gay Pride 2013.
Tante le coppie gay ma anche cittadini etero vicini a questa battaglia di civiltà e libertà, coscienti che se solo la cultura dominante avesse imposto la supremazia dei gay, sarebbero stati loro i cosiddetti “diversi”.
Le coppie gay d’Italia chiedono di avere gli stessi diritti di quelle di altri paesi, come la Francia o gli Stati Uniti, in cui il matrimonio è riconosciuto anche per loro e dove non sono considerate coppie di serie B.
“Chiediamo il riconoscimento delle unioni civili con una delibera che nei fatti equipara le nuove forme familiari a quelle basate sul matrimonio, per quanto riguarda le attività e i servizi comunali”, ha spiegato il radicale Riccardo Maggi, presente alla manifestazione insieme ad un altro consigliere comunale appena eletto Gianluca Peciola di Sel. Piazza della Repubblica, che ha ospitato l’evento, è diventata un luogo di musica, balli ma anche rivendicazioni di libertà ed uguaglianza. “Il sindaco Marino ci sposi!”, era scritto su un cartello.
Grande assente proprio il Sindaco neo eletto Ignazio Marino che tuttavia ha scritto una lettera in cui afferma: “esprimo sincera vicinanza a tutti voi che avete sfilato per le strade della capitale nel nome dei diritti e di quella libertà di amare che è propria di ciascun individuo”.
Guarda anche il video sul Gay Pride 2013 a Roma qui
Lisa D’Ignazio
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