“Le sentenze ovviamente contengono sempre due elementi, uno è quello del reato che viene affibbiato al condannato e della pena che gli viene appioppata, l’altro è quello dei fatti che stanno dietro al reato e alla pena. I fatti li conoscevamo benissimo, non c’era bisogno di nessuna sentenza per sapere cosa è successo tre anni fa ad Arcore, Milano, perché è successo. Avevamo tutti gli strumenti per trarne le conseguenze politiche, morali, di immagine. Ci restava da capire se quei fatti secondo i giudici costituivano un reato, quale tipo di reato e quale pena meritava questo reato. Per altro poi le pene sono fissate con un minimo o un massimo dalla legge e quindi non è che ciascun giudice può decidere quello che gli pare. Una volta stabilito che c’è un reato, in questo caso due, hanno poi commisurato le pene che sono molto inferiori ai massimi perché il massimo della pena per la concussione sono 12 anni, quindi Berlusconi ha preso esattamente la metà, e poi credo gli abbiano dato un anno e qualcosa in continuazione per l’altro reato, cioè la prostituzione minorile che è punito con un massimo di tre anni. Quindi è una sentenza assolutamente normale, se io fossi stato un pubblico ufficiale e io o voi avessimo fatto le cose che ha fatto Berlusconi ci saremmo beccati forse anche di più o quello che si è beccato lui e nessuno avrebbe potuto eccepire perché questo stabilisce la legge, una volta accertati i reati. Ma a me interessano soprattutto i fatti, i fatti sono chiarissimi: Berlusconi andava a puttane, si faceva portare 30, 40 ragazze in casa, le pagava tutte, alcune si fermavano a dormire e poi uscivano con le tasche piene di 5-6000 euro a botta. Non so, qualcuno potrebbe pensare forse che tutto ciò avvenisse perché lui doveva mostrare la sua collezione di farfalle o francobolli a queste ragazze, che però facevano le prostitute e non le collezioniste. Quindi cosa avvenisse ad Arcore lo abbiamo capito tutti, e abbiamo capito tutti anche perché un Presidente del Consiglio a un vertice internazionale a Parigi si scapicolla di notte per terremotare la Questura di Milano facendo in modo che non segua le regole, non segua le indicazioni del PM dei Minori ma rilasci immediatamente questa ragazza nelle mani di un’altra prostituta e di Nicole Minetti che la portano via. Chi viene fermato a Milano per furto essendo minorenne marocchino riceve una telefonata del Presidente del Consiglio per farlo liberare oppure ha fatto quell’abuso di potere perché questa ragazza stesse zitta e non raccontasse cosa faceva ad Arcore? Il collega Adinolfi twitta che per il caso Marta Russo c’è stata una condanna di 6 anni per omicidio, la pena dei 7 anni comunque è un anno in più rispetto a quella chiesta dalla Boccassini, non è esagerata? La prima cosa non ha senso, se uno si mette a paragonare le sentenze per reati diversi non ne esce più. L’omicidio preterintenzionale che fu dato in quel caso fu stabilito che stavano sparando in giro e hanno colpito accidentalmente questa ragazza, se avessero mirato alla ragazza avrebbero rischiato l’ergastolo. Qui stiamo parlando di concussione, un Presidente del Consiglio che costringe la Questura a violare la legge, è un’estorsione commessa da un Pubblico Ufficiale, quindi molto più grave dell’estorsione commessa dal camorrista che va a puntare il coltello al collo del commerciante per farsi dare il pizzo, perché il camorrista fa il camorrista e questo fa il Presidente del Consiglio. Le estorsioni non deve farle neanche il camorrista ma a maggior ragione non deve farle il Presidente del Consiglio. E Berlusconi farà un anno di carcere o no? L’Italia è un Paese estremamente garantista con addirittura tre gradi di giudizio, in America e in Inghilterra lo avrebbero preso e portato dentro all’istante. Da noi bisogna aspettare che l’ultimo grado, la Cassazione, sia di condanna quindi Berlusconi si porrà il problema fra un paio di anni. Infatti per quanto riguarda le conseguenze di carcere e di interdizione è molto più preoccupato dalla sentenza Mills perché c’è già stato il giudizio d’appello ed entro dicembre dovrebbe esserci la Cassazione. Potrebbe rischiare non il carcere, perché c’è un indulto di tre anni che gli toglie tre anni su quattro, ma quell’anno residuo potrebbe doverlo farlo agli arresti domiciliari e ciò che lo preoccupa è l’interdizione per cinque anni che lo sbatterebbe fuori dal Parlamento”.
Scritto da com/dam
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