Diritto alla casa e obbligo allo sfratto: è questa la nuova diatriba intorno a cui i cittadini della crisi devono districarsi per avere o no un tetto sotto cui dormire.
Sono stati 67.790 gli sfratti eseguiti in Italia nel 2012, di cui 60.244 dovuti a morosità. Rispetto al 2011, sono aumentati del 6,8 per cento. Secondo Sunia, il Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari, e la Cgil sarebbero 500 mila le famiglie che hanno perso o stanno perdendo la propria abitazione in affitto. Gli sfratti eseguiti con la forza pubblica sono stati 27.695, in diminuzione del 3,3 per cento. È il nord a detenere il primato degli sfratti, contro il luogo comune che li vede a sud. Regione capofila dello sfratto è la Lombardia con circa 14 mila sfratti e anche per quanto riguarda le richieste di esecuzione con la forza pubblica. A seguire Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana.
“A livello nazionale sia politico, sia di attività parlamentare e di governo – spiega una nota di Sunia e Cgil – le attenzioni sono rivolte all’abitazione vista solo come fonte di rendita e di tassazione, a scapito delle 500 mila famiglie che hanno o stanno perdendo la loro abitazione in affitto. Il finanziamento statale a sostegno dell’affitto è ormai progressivamente scomparso e di fatto privo di ogni efficacia, così come quello destinato all’edilizia pubblica”.
Nel 2012 le sentenze di sfratto emesse in Abruzzo sono 788 con un aumento rispetto al 2011 del 26,8%. La stragrande maggioranza sono per morosità, ben 714 su 788.
Gli sfratti eseguiti con forza pubblica sono stati 825 con un aumento del 42,73% rispetto all’anno precedente, solo a Pescara ben 579. Infine sono state 1771 le richieste di esecuzione all’Ufficiale giudiziario con un incremento del 5,92%.
Guarda anche il video sul fenomeno degli sfratti qui.
Lisa D’Ignazio
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