Lavoratori ex Finmek da otto mesi senza ammortizzatori sociali

“80 lavoratori dello stabilimento ex Finmek Solution dell’Aquila e 120 della Finemk spa di Sulmona sono da oltre otto mesi privi del sussidio di cassa integrazione straordinaria. La pratica è ancora bloccata al ministero del Lavoro, che ha inviato in Abruzzo un pool di ispettori per verificare se le due aziende, oggi in amministrazione straordinaria, […]

“80 lavoratori dello stabilimento ex Finmek Solution dell’Aquila e 120 della Finemk spa di Sulmona sono da oltre otto mesi privi del sussidio di cassa integrazione straordinaria. La pratica è ancora bloccata al ministero del Lavoro, che ha inviato in Abruzzo un pool di ispettori per verificare se le due aziende, oggi in amministrazione straordinaria, siano in possesso dei requisiti necessari alla proroga degli ammortizzatori sociali”. E’ quanto afferma Gino Mattuccilli, responsabile Fim-Cisl della provincia dell’Aquila spiegando che “essendo i due siti oggetto di una manifestazione di interesse da parte dell’azienda Accord Phoenix, con un trattativa ancora in atto, le maestranze hanno diritto alla fruizione di una proroga di sei mesi della cassa integrazione, che consentirebbe alle stesse l’aggancio ad una successiva fase di mobilità, in attesa che il suddetto accordo con la nuova società interessata a rilevare gli stabilimenti vada in porto. Il ministero del Lavoro, anziché procedere all’approvazione della richiesta di cassa integrazione, inoltrata a dicembre scorso, ha ritenuto opportuno inviare gli ispettori negli stabilimenti dell’Aquila e Sulmona. Ispezione, quest’ultima”, prosegue Mattucilli, “avvenuta due mesi fa. Da allora, non vi è stato alcun pronunciamento da parte degli organi ministeriali. Denunciamo una situazione pesantissima che vede ben 200 lavoratori ex Finmek senza sussidio da ottobre 2012: famiglie spesso monoreddito, rimaste senza alcun tipo di sostentamento”. La Fim-Cisl invita “il ministero del Lavoro a pronunciarsi immediatamente e i parlamentari abruzzesi, insieme ai sindaci dell’Aquila e Sulmona, a farsi carico di una vertenza che si trascina da anni e che, ancora oggi, non trova una soluzione accettabile”.

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