“ Non è bello avviare polemiche sui giornali su vicende al confine tra il politico ed il personale ma sempre più mi vado convincendo che i Cittadini chiedano una grande trasparenza e vogliano conoscere ed essere informati precisamente su quanto avviene nel Comune, unica Istituzione quotidianamente sottoposta a radiografia, TAC e risonanza.
Aspetto positivo, questo, a riprova che il Comune è la vera Istituzione che i Cittadini riconoscono. Detto questo, voglio spiegare dettagliatamente quanto accaduto sulla vicenda che mi ha visto, purtroppo, rimuovere Pierpaolo Pietrucci da mio capo di gabinetto.
Premessa: nella nostra Città, in un ristretto cerchio, esiste un giornale che viene stampato e gratuitamente diffuso ( chi paga? ) indovato in una nicchia particolare e che viene usato come strumento di pressione politica, spesso a servizio di determinati interessi. Diciamo che è una sorta del giornale di Pecorelli The Covery. Io ritengo che, nella nostra Città, e spero che nessuno finga di scandalizzarsi ( anche l’ipocrisia ha un limite ) sia a tutti noto che esistono e si muovono troppi logge, gruppi di pressione che spesso degenerano in lotte violentissime e laceranti, anche nell’interno delle Istituzioni più importanti, definirei quasi sacre.
Come in tutte le città di provincia, spesso, questi scontri e la stessa vita politica, si basano su gossip, calunnia e dietrologie che addirittura, a volte, riescono a dettare l’agenda alla politica suggestionando persino l’attenzione della Magistratura. Non è una novità, né solo aquilana. Devo forse ricordare l’uso della prima pagina che fanno i due giornali di Berlusconi, Il Giornale e Libero, nei confronti degli avversari politici del Presidente? Sono gli effetti collaterali di una sana democrazia. Molto modestamente, nell’interesse della mia Città, del mio operare di Sindaco, cerco di tenere a bada questi aspetti, ad esempio, resistendo anche a raccomandazioni più o meno minacciose, ribadendo a tutti che tutti i cittadini, a partire dagli imprenditori, per me sono uguali, partendo da Abbadangelo fino a Zuzzurellone. Ho un grande rispetto della stampa, sia di quella che mi ha in simpatia sia di quella che non mi può vedere. Nel contempo, ritengo al contrario, che certi giornalacci, in nome di un rinnovato linguaggio e rinnovato costume della politica e del modo di fare politica, vadano combattuti in un solo modo, ignorandoli ed isolandoli.
Ripetutamente a Pierpaolo Pietrucci che ho sempre incitato, investendo su di lui, ho spiegato questo mio atteggiamento, che è politico e non personale, cercando di fargli capire, soprattutto, che coloro che si affacciano per un rinnovamento della politica devono utilizzare strumenti nuovi ma soprattutto etici rispetto alla comunità.
Lo avevo spiegato anche al direttore generale Cordeschi, altro mio strettissimo collaboratore, che non mi volle ascoltare e che quotidianamente incontrava per circa due ore i giornalisti del fogliaccio nella sua stanza, nella dimora comunale, affianco al mio ufficio, riferendo spesso in modo strumentale l’attività quotidiana di assessori, dirigenti e funzionari. Per questo motivo cacciai Cordeschi. Negli ultimi mesi, ripetutamente, avevo consigliato e chiesto a Pietrucci di evitare, in nome di una scelta politica, queste frequentazioni, poiché quando si parla del Comune dell’Aquila si danno notizie, non si tentano azioni di ridicolo sciacallaggio. Pierpaolo Pietrucci, come Cordeschi, ha invece ritenuto che quel pezzo di mondo potesse avere una dignità politica. Su questo, e non per altro, l’ho rimosso da capo di gabinetto.
Trovo aberrante che il capo di gabinetto si incontri, parli, e si confidi con chi negli stessi giorni, per attaccare alcune scelte dell’amministrazione, ingiuria non tanto il sindaco quanto gli assessori. Non si sta seduti al bar con chi la stessa mattina con toni calunniosi chiede le dimissioni di qualche assessore.
La Città non capisce da che parte si sta, ma soprattutto non lo capiva più il Sindaco.
A Pierpaolo voglio peraltro ricordare che la settimana scorsa, insieme, abbiamo ricevuto la direttrice ed editrice di un sito che mi tratta abbastanza male; è stato come sempre un incontro cordiale, con battute anche scherzose e, come Pietrucci, sa mi sono impegnato per risolvere alcuni problemi di quel sito perché si possa salvare, perché è una voce, discordante ma libera.
Questo è democrazia. Il resto è “monnezza”.
Ancora un consiglio paterno a Pierpaolo: proprio perché vuole essere testimone di un modo nuovo di fare politica ritengo che del rigore e della lealtà debba fare i binari di un percorso che gli auguro utile alla nostra Comunità.
Deve pertanto abbandonare i vizi, le debolezze ed i sotterfugi della vecchia politica.
Lui sa, quindi, che anche per fargli comprendere come deve essere eticamente vissuto l’impegno politico, come ripetutamente anticipatogli, sono stato costretto a rimuoverlo. Spero ancora una volta, di averlo aiutato a capire che la politica è anzitutto una scelta etica.”
Massimo Cialente
Sindaco dell’Aquila
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