La figura della donna va rivista ”anche con l’aiuto dei media”; ”solo il 2% in tv esprime pareri, parla. Il resto è muto, a volte svestito”. La Presidente della Camera Laura Boldrini considera una scelta moderna e civile, quella della Rai di rinunciare a mandare in onda Miss Italia, una scelta per cui ha espresso apprezzamento alla presidente Tarantola. Boldrini ne ha parlato a un convegno alla Camera del Lavoro di Milano su l’immagine e il potere, che riguarda la condizione della donne, presente anche il segretario Cgil Susanna Camusso. L’auspicio della terza carica dello Stato, è che la tv pubblica ”faccia da calamita per tutte le altre tv e network che, alla Rai, sempre si ispirano”. Boldrini lancia una sorta di appello alla tv: ”Per aiutarci a rappresentare più fedelmente l’universo femminile può fare moltissimo anche la tv, in un Paese in cui la televisione costituisce ancora la prima fonte di informazione e intrattenimento per gran parte dei cittadini. In particolare, la tv di servizio pubblico, il cui pluralismo non può essere soltanto quello (pur essenziale) della equilibrata presenza delle forze politiche. C’è una par condicio che viene violata assai più frequentemente, ed è quella tra i generi e la loro rappresentazione”.
Per questo il presidente della Camera apprezza la scelta su Miss Italia, perché ”le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti” e rileva: ”qualcuno si è lamentato di questa scelta, come se si trattasse dell’imposizione di un clima di austerità cupa e bacchettona”. Da qui la sua domanda provocatoria: ”è più grave che una donna debba togliersi i vestiti in tv o che si debba completamente coprire?”.
Alle osservazioni del presidente Boldrini replica con un invito la patron del concorso, Patrizia Mirigliani: ”Avrei piacere di incontrare personalmente la Presidente Laura Boldrini per renderla partecipe di quanto Miss Italia abbia fatto per le donne, ovviamente in un settore a lei poco conosciuto. Se poi si riferisce al format televisivo portato avanti dalla Rai nelle ultime edizioni, faccio presente che da anni chiedo invano una rivisitazione del programma alla luce di una nuova immagine della donna, non essendo – tiene a sottolineare – a livello contrattuale di mia competenza”. Mirigliani difende quindi la storia e l’immagine di Miss Italia: ”Forse l’onorevole Boldrini non sa che in questi giorni in centinaia di Comuni italiani si organizzano tradizionali, dignitosissimi spettacoli di Miss Italia ” con protagoniste ”cinquemila ragazze che liberamente si sono iscritte e che partecipano – né nude né mute – per conquistare quella visibilità che nessun altro evento mette loro a disposizione in maniera così seria e pulita. Esattamente come hanno fatto le numerose ragazze che oggi lavorano in Rai, nella moda e nella pubblicità”. Nel suo intervento Boldrini sottolinea che serve una trasformazione culturale per rappresentare la donna non più in base al solito stereotipo ”madre o prostituta”. E fa notare che questo è ancora più evidente se si guarda all’uso della donna negli spot pubblicitari. ”In giro per l’Europa – osserva il presidente della Camera – non è abituale usare donne semi nude per vendere yogurt, televisori, valigie così come all’estero, sarebbe difficile vedere in onda uno spot in cui papà e bambini stanno seduti a tavola, mentre la mamma in piedi serve tutti. Da noi è normale che la donna debba servire”. Una deformazione pubblicitaria della donna, fa notare ancora la presidente della Camera, che ”è una nostra negativa anomalia”.
Nicoletta Tamberlich e Biancamaria Manfredi
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