Uno studio di Unindustria di Bologna, associazione industriale italiana con oltre 2.000 imprese associate, evidenzia come la Fondazione ANT Italia Onlus nel 2012 ha assistito gratuitamente 9.562 sofferenti di tumore in tutto il territorio nazionale, generando un considerevole risparmio per il Sistema sanitario nazionale. La ricerca è stata pubblicata nel volume “La Rete della solidarietà”, curato dall’Associazione.
Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus si prende cura dei sofferenti di tumore nella fase avanzata della malattia nelle loro case, tra le cose e gli affetti di sempre, portando il conforto di un supporto specialistico con uno standard pari a quello ospedaliero. Circa 3.800 persone sono assistite ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari ANT: sono complessivamente 421 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori) cui si affiancano circa 1.600 Volontari iscritti nel registro ANT, impegnati nella logistica e nella raccolta fondi.
Negli ultimi dieci anni il numero degli assistiti ANT in Italia è cresciuto del 44%, passando dalle 6.634 persone del 2003 alle 9.562 del 2012. Si stima che i Malati oncologici assistiti annualmente in Italia in regime di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) siano tra i 45.000 e i 50.000. Stando a questi dati, ANT accoglie e segue presso il loro domicilio, in modo gratuito e professionale una percentuale compresa tra l’8 e il 10% dei Sofferenti totali in assistenza domiciliare.
Nella pubblicazione curata da Unindustria Bologna emerge un chiaro indicatore della qualità dei servizi offerti da ANT, che riguarda proprio i costi dell’assistenza. La presa in carico di un paziente oncologico da parte della Fondazione prevede un costo di circa 2.100 euro, considerando la fase terminale di vita di circa 100 giorni (dati bilancio sociale ANT 2012). Tenendo conto che una giornata di degenza in una struttura dedicata alle cure palliative, cioè gli hospice, è di circa 238 euro (dati Airtum, Como 2012) e una giornata di ricovero in un ospedale pubblico è di quasi 780 euro (dati AgeingSociety – Osservatorio Terza Età anno 2009) risulta evidente il risparmio che ne deriva. Non è semplice valutare con precisione il risparmio economico per la collettività derivante dall’impegno socio-sanitario di ANT, anche per la difficoltà di reperimento del valore dei costi della componente pubblica. Si possono fornire spunti di riflessione per stimolare in tal senso la discussione.
Se ad esempio i 9.562 pazienti presi in carico dalla Fondazione ANT nel 2012 venissero assistiti dal servizio pubblico in regime di A.D.I. con un costo per paziente identico a quello della ONLUS (ipotesi assai stimolante ma di difficile realizzazione) in questo caso – contribuendo il servizio pubblico attraverso le convenzioni con le ASL solo per un 14% ai proventi di ANT – il risparmio realizzato risulterebbe di quasi 19 milioni di euro.
La Fondazione raccoglie circa 22 milioni di euro l’anno e solo il 17% proviene da fonti pubbliche. Prendendo come riferimento il 2012, ANT finanzia la maggior parte delle proprie attività grazie alle erogazioni di privati cittadini e alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%) al contributo del 5×1000 (11%) a lasciti e donazioni (12%) al contributo di banche e fondazioni (1%). ANT è la 10^ Onlus nella graduatoria nazionale su oltre 30.000 aventi diritto nel medesimo ambito.
Secondo il registro sviluppato da AIRTUM e AIOM (“I numeri del cancro in Italia – 2012”) nel solo 2012 sono stati diagnosticati in tutto 364 mila nuovi casi di tumore: 1.000 nuove diagnosi ogni 24 ore. Si stima che nello stesso anno i decessi causati da tumore siano stati 175.000. Il cancro rimane dunque, insieme alle malattie cardiovascolari, una delle patologie più diffuse e letali del nostro tempo (i tumori sono la seconda causa di morte in Italia, subito dopo le malattie cardio-circolatorie). Essere assistiti fino all’ultimo giorno nel calore della propria casa, con uno standard pari a quello ospedaliero, senza alcun costo per le famiglie è indice di un modello di assistenza domiciliare innovativo e sostenibile. ANT fonda il proprio operato sul principio dell’Eubiosia (dal greco antico, eu/bene-bios/vita) ovvero “buona vita, vita in dignità” sino all’ultimo respiro.
“La Fondazione ANT Italia Onlus rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, uno dei modelli di volontariato che siamo orgogliosi di sostenere e ai quali abbiamo voluto dare il giusto risalto nella pubblicazione ‘La rete della solidarietà’“, spiega il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari. “ANT infatti con la propria attività svolge un ruolo prezioso per la collettività, sia per la qualità dei servizi offerti sia in termini di risparmio economico per il sistema pubblico. Come Associazione, abbiamo promosso un’iniziativa per la prevenzione del melanoma e del carcinoma mammario, riservando un ciclo di 720 visite gratuite per le dipendenti delle imprese associate. Visite che saranno svolte negli ambulatori ANT, nel solco della collaborazione che da anni abbiamo con questa organizzazione”, conclude il Direttore Generale, Tiziana Ferrari.
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