Nel 2012 in Italia si registra un forte balzo della povertà relativa e di quella assoluta, il dato più elevato mai registrato dall’Istat dal 2005 (anno della prima rilevazione della povertà assoluta) ad oggi. Lo dice il rapporto presentato oggi a Roma dall’istituto nazionale di statistica. Secondo l’Istat, nel 2012 nel nostro Paese ci sono state 9 milioni e 563 mila persone in povertà relativa, cioè il 15,8 per cento dell’intera popolazione. Nel 2001 erano 8 milioni 173 mila, pari al 13,6. Un aumento dunque di quasi due milioni e 400 mila individui e del 2,2 per cento sul totale della popolazione (ma del 25 per cento sulla platea interessata).
Ancora più preoccupante il dato della povertà assoluta: l’Istat ha registrato nel 2011 4 milioni e 814 mila persone in questa condizione, cioè l’8 per cento della popolazione. Nel 2011 erano 3 milioni e 415 mila, pari al 5,7 per cento. Qui l’aumento è ugualmente di 1 milione e 400 mila persone e del 2,3 per cento sul totale della popolazione italiana. Ma rispetto alla platea interessata, il milione e 400 mila di nuovi poveri assoluti segnifica un aumento di ben il 29 per cento.
Famiglie. La povertà relativa coinvolge 3 milioni e 232 mila famiglie in povertà relativa (il 12,7 per cento) e un milione e 725 mila famiglie in povertà assoluta (il 6,8 per cento delle famiglie residenti in Italia). Dati che fanno segnare un aumento dell’incidenza di povertà relativa tra il 2011 e il 2012 dall’11,1 per cento al 12,7 per cento, mentre per la povertà assoluta l’aumento dell’incidenza passa dal 5,2 per cento al 6,8 per cento.
governo boccia l’aboliziane finanziamenti ai partiti , si vegnognino , senza parlare quanto guadagnano al mese i nostri politici e non se ne parla di tagli, stipendi vitalizi e pensioni d’oro. e ridurre il n. dei parlamentari .