L’Italia è più calda del resto del Pianeta. Cosa che è stata evidente negli ultimi 30 anni. A dirlo è l’Annuario dei dati ambientali dell’Ispra, presentato oggi a Roma.
”L’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trent’anni – si legge nel report dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale – è stato quasi sempre superiore a quello medio globale sulla terraferma. Nel 2012 l’anomalia della temperatura media (+1,31C) è stata inferiore a quella globale sulla terraferma (+0,78C). Il 2012 è stato per l’Italia il ventunesimo valore annuale positivo consecutivo e si colloca al quarto posto nel periodo che va dal 1961 al 2012”.
Calano ancora, invece, le emissioni di gas serra, essenzialmente per colpa della crisi economica. Le emissioni totali di gas a effetto serra dal 1990 al 2011 si riducono del 5,8%, passando da 518,98 a 488,79 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Le stime provvisorie di emissioni di gas serra per il 2012 (aggiornate al 30 giugno 2013), pari a 464,55 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, evidenziano un’ulteriore diminuzione del 5% rispetto al 2011, ”per il perdurare della congiuntura economica negativa, mostrando una riduzione complessiva rispetto al 1990 del 10,5%”. La distanza dall’obiettivo del Protocollo di Kyoto – osserva l’Ispra – ”risulta attualmente di entità ridotta e tale da consentire all’Italia di raggiungere l’obiettivo con uno sforzo limitato”, grazie ai crediti per le attività forestali. I maggiori contributi alle emissioni di CO2 provengono dalle ”attività umane” specialmente dall’utilizzo di ”combustibili fossili ”. Il settore dei trasporti, per esempio, è stato responsabile nel 2012 del ”23,4% delle emissioni totali di gas serra”.
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