Frequentare Odontoiatria? Mission impossibile: e’ ammesso 1 candidato su 20. Ogni anno migliaia di neo-diplomati decidono di prepararsi per i tanto temuti test d’ingresso, rincorrendo il sogno di potersi iscrivere alla facoltà desiderata. Ma non sono soli, a volte sono accompagnati da studenti che magari provano per la seconda o terza volta. Così ci sono test di ingresso talmente gettonati, che il rapporto tra partecipanti e posti disponibili rende l’accesso quasi una sorta di lotteria. Lo rivela Stefano Bertocchi, Responsabile nazionale Corsi Alpha Test, intervistato da Skuola.net.
Tra le facoltà più ambite, si aggiudica indiscutibilmente il primo posto quella di Medicina con una media di 80mila aspiranti medici l’anno. Non bastano gli innumerevoli anni di perfezionamento a scoraggiare le ambizioni dei candidati, né la proverbiale difficoltà dei test. Al secondo posto si piazzano le facoltà di Odontoiatria, Fisioterapia e Logopedia, che tutte insieme raccolgono oltre 100mila candidati. Decine di migliaia sono anche i giovani che affrontano i test di Veterinaria e Architettura.
A risultare più selettivi sono comunque i corsi per le professioni sanitarie, in particolare quelli relativi al settore infermieristico. La facoltà di Odontoiatria ogni anno ammette circa 1 candidato ogni 20, mentre tra gli aspiranti fisioterapisti solo 1 su 15 ce la fa. Stessa sorte per coloro che tentano il test di Logopedia che ammette una media di una matricola su 12 candidati. In questo scenario Medicina non sembra poi essere una chimera così irraggiungibile: ce la fa 1 candidato su 7. A confronto sembra quasi una formalità il test di Architettura: mediamente viene ammesso 1 studente su 2. Il recente boom di iscritti ha reso l’ingresso a Veterinaria una bella sfida: ce la fa un candidato su 13.
Al contrario di quanto si pensi, Bertocchi sostiene che il numero chiuso nei suoi 25 anni di storia ha decisamente favorito un aumento di interesse nei confronti dei corsi con sbarramento. Prima della sua introduzione, infatti, le matricole di Medicina, ad esempio, erano circa 30mila, mentre oggi le richieste per i test sono mediamente 80mila per circa 10 mila posti disponibili. Il motivo di questa crescita è che, pur con tutti gli aspetti negativi e difficoltosi legati ai test d’ingresso, questo meccanismo garantisce buone prospettive lavorative. Oltrepassato l’ostacolo iniziale, le possibilità di buona riuscita sono certamente molto alte.
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