E’ una grande festa di entusiasmo e insieme anche un’occasione di riflessione. Il papa infiamma la folla di Rio nel primo incontro del suo viaggio espressamente dedicato a loro, ai tanti arrivati dall’estero fino nel cuore del Brasile. E’ la festa dell’accoglienza, il saluto iniziale del papa ai giovani che segna l’avvio della Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Un grande incontro di popolo nel lungomare (sferzato dall’inverno) di Capocabana, lo stesso luogo dove – ed è un cambio di programma – si svolgerà la veglia del sabato e la messa conclusiva di domenica. La troppa pioggia di questi giorni a Rio de Janeiro ha reso fangosa la spianata del Campus Fidei Garatiba, dove erano previsti i due appuntamenti conclusivi della Gmg, costringendo gli organizzatori a cambiare in corsa il luogo dell’evento.
Il papa arriva in elicottero e sale sull’auto panoramica per il passaggio fra i giovani sul lungomare di Copacabana: sul palco assiste ad una rappresentazione di 150 giovani, che mettono in scena “Rio de Fé”, una presentazione in chiave artistica della “Cidade maravilhosa”. Cinque giovani, in rappresentanza dei 5 continenti, stanno vicino a lui. A loro e a tutti gli altri si rivolge subito dopo: “Vedo in voi la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia”, esordisce papa Francesco tornando con il pensiero alla prima Gmg internazionale, celebrata nel 1987 a Buenos Aires: fa notare la grande distanza non solo geografica, ma anche esistenziale, culturale, sociale e umana che caratterizza i tantissimi giovani là presenti, uniti “per condividere la fede e la gioia dell’incontro con Cristo” in una città che diventa per una settimana “il centro della Chiesa e il suo cuore vivo e giovane”.
Il momento festoso si tramuta in un’occasione di riflessione con l’ascolto della Parola, con il brano della Trasfigurazione e la frase rivolta da Simon Pietro a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui”. Da questo parte papa Francesco nel suo discorso: “Anche noi ripetiamo queste parole, è bello essere qui riuniti attorno a Gesù”. Non è lui, non è Francesco il centro di tutto, ma l’incontro con Dio, l’ascolto della sua parola che trasforma la vita e illumina il cammino del futuro, facendo crescere – dice papa Bergoglio – “le ali della speranza per camminare con gioia”.
Il pontefice riprende uno dei temi della Gmg, il “Bota fé – Metti fede”, che ha caratterizzato il pellegrinaggio lungo tutto il Brasile verso Rio, e ne spiega il significato con parole semplici: “Quando si prepara un buon piatto e vedi che manca il sale, allora tu “metti” il sale; manca l’olio, allora tu “metti” l’olio… “Mettere”, cioè collocare, versare. Così è anche nella nostra vita cari giovani: se vogliamo che essa abbia veramente senso e pienezza, come voi stessi desiderate e meritate, dico a ciascuno e a ciascuna di voi: “metti fede” e la tua vita avrà un sapore nuovo, avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; “metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici che camminano con te. Metti fede, metti speranza, metti amore!
Francesco dice ai ragazzi che tutto questo può essere donato solo da Cristo, che ci porta a Dio e con il quale “tutta la nostra vita si trasforma e si rinnova”, permettendoci di “ guardare la realtà con occhi nuovi”. L’invito del papa alla fede, alla conoscenza della figura di Gesù è diretto: “Vi dico con forza “metti Cristo” nella tua vita e troverai un amico di cui fidarti sempre; “metti Cristo” e vedrai crescere le ali della speranza per percorrere con gioia la via del futuro; “metti Cristo” e la tua vita sarà piena del suo amore, sarà una vita feconda”.
Papa Francesco chiede a tutti: “In chi riponiamo la nostra fiducia? In noi stessi, nelle cose, o in Gesù? Noi siamo tentati di metterci al centro, di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. “Metti Cristo” nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso! Vedete cari amici, la fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, perché ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza, speranza. All’apparenza non cambia nulla, ma nel più profondo di noi stessi tutto cambia. Nel nostro cuore dimora la pace, la dolcezza, la tenerezza, il coraggio, la serenità e la gioia, che sono i frutti dello Spirito Santo (cfr Gal 5, 22) e la nostra esistenza si trasforma, il nostro modo di pensare e di agire si rinnova, diventa il modo di pensare e di agire di Gesù, di Dio”.
E fra gli inviti, non poteva mancare quello a “non avere paura di chiedere perdono a Dio. Lui non si stanca mai di perdonarci, come un padre che ci ama. Dio è pura misericordia”. La Gmg è allora un’occasione, un “dono” per vivere questa esperienza con Dio: “Anche tu caro giovane, cara giovane, puoi essere un testimone gioioso del suo amore, un testimone coraggioso del suo Vangelo per portare in questo nostro mondo un po’ di luce”. (ska)
Gmg 2013: Francesco, solo con Dio tutta la nostra vita si trasforma e si rinnova
E’ una grande festa di entusiasmo e insieme anche un’occasione di riflessione. Il papa infiamma la folla di Rio nel primo incontro del suo viaggio espressamente dedicato a loro, ai tanti arrivati dall’estero fino nel cuore del Brasile. E’ la festa dell’accoglienza, il saluto iniziale del papa ai giovani che segna l’avvio della Giornata Mondiale […]
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