Sul riordino delle funzioni in materia di aree produttive e sulla costituzione della azienda regionale delle aree produttive nella Regione Abruzzo , ho provveduto a fare un secondo esposto alla Corte dei Conti Regionali ed interrogare, in data 25 luglio 2013, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con risposta in Commissione.
La Regione Abruzzo, con DGR 421/P del 17.06.2013-Legge regionale 29 luglio 2011, n. 23- Riordino delle funzioni in materia di aree produttive e s.m.i. – Modifiche e/o integrazioni al disciplinare approvato con D.G.R. n. 62/P del 13.02.2012,è nuovamente intervenuta a legiferare nel merito della “fusione ” dei consorzi ASI (area di sviluppo industriale) esistenti , finalizzata alla istituzione di una azienda regionale delle aree produttive (ARAP). Questo intervento e’ l’ennesimo “accomodamento “ rispetto ad una legge (e delle sue appendici normative e amministrative) che in quanto a confusione e “distruzione” non ha pari. Potremmo definirla la leggi delle approssimazioni successive.
Ho già avuto modo di definirla una infusione:e confermo. Come confermo il giudizio di protervia con la quale si sta operando. A me pare ,oltretutto, che si stiano superando certi limiti di confine istituzionale.
Con le modifiche della DGR 421/P del 17.06.2013 si introduce ,tra le tante,una nuova disciplina per quanto riguarda la gestione degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione che prevede che entro il 30 settembre 2013 i consorzi industriali, ovvero le unità territoriali se istituite, che non gestiscono direttamente gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, a prevalente uso industriale, procedono, ai sensi delle vigenti normative, alla selezione di un operatore economico cui affidare per 5 anni, in qualità di socio di società mista a maggioranza pubblica, ovvero in regime di concessione di servizi di cui all’art. 30 decreto legislativo 163/2006, anche ricorrendo alla procedura di cui all’art. 278 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010, la gestione dei predetti impianti di competenza consortile.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, prevede all’articolo 172, denominato”Gestioni esistenti”, al comma 6: “Gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione gestiti dai consorzi per le aree ed i nuclei di sviluppo industriale di cui all’articolo 50 del testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 1978, n. 218, da altri consorzi o enti pubblici, nel rispetto dell’unità di gestione, entro il 31 dicembre 2006 sono trasferiti in concessione d’uso al gestore del servizio idrico integrato dell’Ambito territoriale ottimale nel quale ricadono in tutto o per la maggior parte i territori serviti, secondo un piano adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le regioni, le province e gli enti interessati”;
Ecco :questo piano condizionante ai fini di qualsiasi decisione non è mai stato adottato..Come puo’ la Regione Abruzzo non tenere conto di questo ,al contrario di come ha fatto ,ad esempio la Regione Campania?
Per questo ho chiesto,insieme ad altri 19 senatori,di sapere se il Ministro Orlando non ritenga, in assenza del piano da adottare con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente, sentite le Regioni, le Province e gli enti interessati, di attivarsi con iniziative di competenza presso la Regione Abruzzo, affinché l’adozione del provvedimento richiamato possa avvenire con idonee forme amministrative e/o legislative.
Cosi come ho chiesto un nuovo intervento al Presidente della Sezione regionale di controllo ed al Procuratore regionale della Corte dei Conti;e cioè che venga NUOVAMENTE considerata la attivazione di una azione di controllo per la verifica e/o l’esistenza di comportamenti ed azioni difformi,da parte della Regione Abruzzo,a corretti criteri di gestione ,alla corretta e chiara normazione ,ed alla sana gestione economica e finanziaria nella azione di riordino dei Consorzi Industriali Regione Abruzzo e loro fusione nell’ARAP- Legge Regionale n° 23/11- Legge Regionale n° 30/2012.
Cosi come ridomand0 a Confindustria che tanto si è spesa per un “energico” intervento sui Consorzi Industriali e per una riforma della gestione delle aree industriali:è soddisfatta del risultato che ,ad oggi,ha il solo dato certo dell’aumento dei costi per le imprese?Era questa l’esigenza espressa? A meno che non interessino le pesanti ricadute e disfunzioni laddove i Consorzi svolgevano un ruolo utile, ora inibito, peggiorando la situazione che si voleva, almeno a parole, migliorare. E sempre che non interessino ,sostanzialmente, le “gestioni” delle opere infrastrutturali, dell’attività degli impianti di depurazione e di trattamento delle acque
Infine,due ulteriore dubbi.
Il consorzio per l’Area di sviluppo industriale del Vastese (CoASIV), rientrante nel progetto di fusione per la costituzione dell’Azienda regionale delle aree produttive ai sensi della legge regionale 29 luglio 2011, n. 23, è proprietaria di maggioranza della CONIV Servizi ed ecologia SpA, che nasce nel 1989 come società a maggioranza pubblica con lo scopo di operare nel campo dei servizi ecologici e del risanamento ambientale, alla quale partecipa la società Di Vincenzo Dino & C. SpA, e che per conto dello stesso consorzio ASI del Vastese attualmente, in convenzione ancora vigente, gestisce l’impianto di depurazione e smaltimento rifiuti liquidi di Montenero di Bisaccia, l’impianto di depurazione della zona industriale Val Sinello (Monteodorisio), l’impianto di depurazione di Punta Penna (Vasto), l’impianto di trattamento delle acque (San Salvo) e la discarica di Bosco Motticce, San Salvo (solo attività di post gestione).
Vogliamo scommettere su chi sarà l’ operatore economico cui affidare per 5 anni, in qualità di socio di società mista a maggioranza pubblica la gestione dei predetti impianti di competenza consortile?
E come mai tutti in silenzio?
Gianluca Castaldi
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