Wwf , Legambiente, Italia Nostra, Coordinamento No Triv e Comitato Riserva Naturale Regionale Gudata Borsacchio, in una nota scrivono: “Sono trascorsi ben cinque lunghi anni da quando, per la prima volta e con grande clamore, associazioni ecologiste e comitati di cittadini allertarono l’opinione pubblica, gli enti locali e le associazioni di categoria contro la prospettiva di una imminente e graduale trasformazione della provincia di Teramo, così come l’intero Abruzzo, in un distretto minerario. Da allora nomi di fantasia come “Villa Mazzarosa”, “Villa Carbone”, “Corropoli”, “Colle dei Nidi”, ecc., sono entrati di soppiatto nella Vostra routine amministrativa, passo dopo passo, goccia dopo goccia, senza particolari clamori.
Cosa hanno fatto in questi anni le Istituzioni per arrestare la lunga marcia del petrolio in provincia di Teramo? Poco, tanto? Non abbastanza, visti i magri risultati fin qui conseguiti.
Come noto, il permesso di ricerca di olio e gas “Colle dei Nidi”, che investe numerosi Comuni del Teramano, è diventato realtà: è stata dunque aperta una prima breccia nel muro. Altri permessi di ricerca seguiranno, in mare e su terra ferma, e nessun Comune verrà risparmiato.
L’”onda nera” bagnerà presto Bellante, Campli, Controguerra, Corropoli, Mosciano Sant’Angelo, Nereto, Sant’Omero, Torano Nuovo e Tortoreto; nel breve volgere di qualche anno travolgerà l’intera provincia di Teramo.
Dopo le ricerche verranno le concessioni per estrarre gli idrocarburi e, contestualmente, quelle per lo stoccaggio. E a seguire, le lavorazioni per la loro prima trasformazione. Non è uno scenario tra i tanti possibili : è il futuro che ci riserva la Strategia Energetica Nazionale.
Non è questo il momento né dei “processi” né delle “pagelle”: è invece necessario unire le forze e lavorare concretamente per difendere e valorizzare le vocazioni produttive e le vere ricchezze del nostro meraviglioso territorio. Vi invitiamo, dunque, come primo atto di un percorso che non sarà né breve né privo di ostacoli, a conferire mandato ad un legale di proporre ricorso al TAR contro il provvedimento con cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha accordato il permesso di ricerca Colle dei Nidi.
Il tempo stringe: sarebbe da irresponsabili dividersi sui “se” e sui “ma”.
In seconda battuta, alla riapertura dei lavori parlamentari, Vi invitiamo ad attivare congiuntamente un’intensa interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente, con il Ministero dello Sviluppo Economico e con i Presidenti delle Commissioni Ambiente ed Attività Produttive di Camera e Senato affinché si ponga mano ad una profonda revisione della Strategia Energetica Nazionale e di tutta la normativa riguardante le attività di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi.
Siamo certi che i cittadini e gran parte degli operatori economici della provincia di Teramo sapranno apprezzare e premiare il Vostro coraggio e la Vostra lungimiranza, se dimostrerete di averne.
Da parte nostra non mancheranno, come e più di prima, contributi e proposte concrete.
Cordiali Saluti”.
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