Fumo, Lorenzin ai parlamentari: “C’e’ un allarme culturale e sociale”

“Vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento, per fare un piccolo passo avanti di civilta’, per aiutarci a perseguire uno degli obiettivi che mi stanno piu’ a cuore, come donna e come ministro: la prevenzione. Perche’ la prevenzione, prima di essere un’analisi o una tac, e’ dentro di noi, nei nostri comportamenti, nel nostro […]

“Vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento, per fare un piccolo passo avanti di civilta’, per aiutarci a perseguire uno degli obiettivi che mi stanno piu’ a cuore, come donna e come ministro: la prevenzione. Perche’ la prevenzione, prima di essere un’analisi o una tac, e’ dentro di noi, nei nostri comportamenti, nel nostro stile di vita”. È quanto scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una lettera ai parlamentari nell’ambito della lotta al fumo.
Colpita dai 12enni che iniziano a fumare, mentre gli adulti annunciano “orgogliosamente” di aver smesso con le sigarette. Per questo Lorenzin ha scritto una lettera ai parlamentari in cui chiede sostegno nella lotta al fumo.”C’e’ un allarme culturale e sociale, prima ancora che sanitario, sul quale e’ necessario riflettere tutti assieme- si legge nella lettera- Sono stata colpita, come donna e poi come ministro, dalle statistiche che brutalmente ci dicono come i nostri ragazzi inizino ad accendere una sigaretta ormai gia’ a 12 anni. Adolescenti che evidentemente non sono stati positivamente influenzati dalle pressanti campagne antifumo che hanno trovato largo spazio nell’Occidente industrializzato in questi ultimi decenni, mentre molti dei loro genitori hanno annunciato orgogliosamente d’aver ‘smesso di fumare’ vincendo la loro personale battaglia contro una dipendenza pericolosissima. Il fumo, e’ provato, e’ la prima causa di morte in Europa, dove miete 750 mila vite l’anno. In Italia sono 80 mila l’anno, come se una citta’ grande come Varese o Grosseto venisse inghiottita in una nuvola di fumo”.
Il paradosso e’ che i grandi hanno “‘smesso di fumare’ e i nostri figli invece cominciano a 12 anni. C’e’ qualcosa che non va. Che ci impone di reagire. Ho presentato una norma per proibire il fumo anche negli spazi aperti delle scuole, dove si radunavano professori, studenti, collaboratori scolastici, per estendere un divieto che va vissuto come un salvavita. Cosa pensereste se, andando da un medico, quello ti fumasse in faccia o permettesse il fumo nel suo studio? Nulla di piu’ contraddittorio, nulla di piu’ negativo. Ma parificare le scuole a quanto avviene gia’ da tempo negli uffici pubblici, nei ristoranti, negli aeroporti, in aereo, in treno, puo’ bastare per avere la coscienza a posto?”.
La proposta che “ho portato in Consiglio dei ministri per proibire il fumo nelle automobili di fronte a minori e donne incinte- aggiunge Lorenzin- e’ stata da alcuni criticata come un attentato alle liberta’ personali, un’ingerenza dello ‘Stato etico’ che vuole entrare in casa tua per darti ordini. Intossicare un bambino nell’angusto abitacolo della tua auto non e’ prova di liberalismo ne’ un’affermazione di liberta’. E’ innanzitutto un cattivissimo esempio, un inno a uno stile di vita che insegna a non aver cura della propria salute e di quella di chi ci sta vicino, che sollecita comportamenti imitativi negativi, che rende alla fine persino drammaticamente ridicoli tutti quei consigli che mamme e papa’ dispensano ai loro bambini, (‘troppa cioccolata fa male, ti viene il mal di pancia, il fritto e’ pesante, se prendi freddo ti vengono il raffreddore e la febbre’) se paragonati al silenzio di fronte al fumo che uccide. Ricordiamo, prima di tutto a noi stessi, cosa ci dice la comunita’ scientifica: il fumo passivo provoca sui minori nell’eta’ dello sviluppo un danno grave. E dove la mettiamo la liberta’ dei nostri figli a non essere intossicati e avvelenati? Chi la deve difendere? Si puo’ sempre fare una sosta, liberamente, prendere un caffe’ e fumarsi una sigaretta senza trasformare un viaggio in auto in un attentato alla salute. La Carta dei diritti del fanciullo ha giustamente riconosciuto al minore una sua soggettivita’, un suo diritto come persona anche se non adulta. Pensare che i figli siano una tua proprieta’ e’ un concetto feudale che non ha nulla a che fare con i principi liberali”.
La crisi dell’Occidente non e’ solo economica, per il ministro Lorenzin, “e’ anche una crisi di valori. Ci stiamo dimenticando le nostre conquiste, il rispetto dell’altro, i principi piu’ elementari di educazione civica. Ma se ridiamo la parola ai nostri figli, se li sentiremo dire in auto ‘papa’ non si passa col rosso’, ‘papa’ non si dicono parolacce’, ‘papa’ il fumo mi fa male’, allora a qualcosa forse saremo serviti. E’ per questo che vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento, per fare un piccolo passo avanti di civilta’, per aiutarci a perseguire uno degli obiettivi che mi stanno piu’ a cuore, come donna e come ministro: la prevenzione. Perche’ la prevenzione, prima di essere un’analisi o una tac, e’ dentro di noi, nei nostri comportamenti, nel nostro stile di vita”.

2 risposte a “Fumo, Lorenzin ai parlamentari: “C’e’ un allarme culturale e sociale””

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