Risale a pochi giorni fa la notizia dell’inizio dei lavori che porteranno alla luce l’antica porta situata nella parte ovest della città de L’Aquila: Porta Barete. Si tratta di un monumento storico risalente al 1800 che fu “coperto” dal cemento per consentire un accesso più fluido verso il centro. Riportare alla luce l’antica porta significa restituire alla città non solo l’antico accesso ma soprattutto il carattere medioevale che le appartiene. La riscoperta della suddetta Porta, dimenticata da centinaia di anni, ricorda anche la resistenza aquilana contro Braccio da Montone, il quale, proprio in questo luogo, sferrò il suo primo attacco contro la città per imporre la sua signoria, attacco che ebbe esito negativo in quanto gli aquilani seppero difendere la città, costringendolo a tornare a Pizzoli. L’intervento volto a restituire ai cittadini l’antica porta, tuttavia, deve essere complementare agli altri progetti di edilizia urbanistica che saranno messi in atto nella città aquilana. La cittadina al Senato Enza Blundo sottolinea come sia doveroso adoperarsi affinchè, in parallelo con l’impegno per questa importante riscoperta ed a seguito della sottoscrizione dell’accordo con la provincia, ci si adoperi per firmare anche la convenzione per il Piano Città del Ministro Passera, al fine di dare inizio tempestivamente ai lavori del progetto per il Parco Urbano di Piazza D’armi. “In tal modo la città avrà un importante polo di socializzazione, vitale per il futuro della stessa. Il progetto vincente del concorso Internazionale comprende, infatti, oltre alla realizzazione di un magnifico parco verde, anche la riqualifica dell’intera area, grazie ai 22 milioni di euro raggiunti con l’inserimento del progetto nel Piano Citta’, ed e’ in grado di integrarsi perfettamente nel nuovo contesto urbanistico che si va delineando. L’intero progetto” continua la Senatrice Enza Blundo “si basa su principi di compatibilità ambientale, risparmio delle risorse, corretta gestione delle stesse e pone al centro, come polo convergente, il recupero di una conviviale coscienza collettiva. Appare allora indispensabile, oggi più che mai, creare un Urban Center che consenta ai cittadini tutti (e non solo quelli direttamente coinvolti nelle opere) di conoscere le modalità di gestione dei fondi e valutare le scelte più opportune per le aree interessate; in questo modo si potranno avere soluzioni concertate con tecnici e cittadini, recuperando così la dimensione partecipativa fino ad oggi assente. Tale modalità, oltre a garantire la massima trasparenza, supera dimensioni individualistiche e interessi particolari. L’iter della ricostruzione sarà in tal modo impermeabile al malaffare, trasparente in ogni sua azione, perché aperto al contributo nonché al controllo dei suoi cittadini, che si sentiranno coinvolti e partecipi delle opere realizzate.”
L’Aquila: Si al recupero del patrimonio artistico della città ma non si dimentichino gli altri progetti
Risale a pochi giorni fa la notizia dell’inizio dei lavori che porteranno alla luce l’antica porta situata nella parte ovest della città de L’Aquila: Porta Barete. Si tratta di un monumento storico risalente al 1800 che fu “coperto” dal cemento per consentire un accesso più fluido verso il centro. Riportare alla luce l’antica porta significa […]
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