Un nuovo scandalo della carne di cavallo starebbe riemergendo in Francia. Un’inchiesta è stata aperta dopo la scoperta di un traffico di cavalli da sella passata fraudolentemente nella dieta umana nell’est della Francia.
Dall’indagine, starebbe emergendo una “rete belga mafiosa” che sarebbe in grado “di eludere fraudolentemente il regolamento sanitario francese”. Per fare questo, la rete ha comprato centri equestri o cavalli a privati cittadini. Per ottenere l’accordo dei proprietari interessati, alcuni complici avrebbero promesso loro un “tranquillo rifugio” alle loro cavalcature, che si conclude in realtà al macello.
E i poveri animali verrebbero macellati in Francia. In realtà, gli animali lascerebbero il Belgio dove i loro libretti sanitari sarebbero stati falsificati. Una volta fatto questo procedimento, i fornitori di carne responsabili macellerebbero i cavalli in Francia. Questo tipo di traffico è stato così scoperto nel macello di Alès, Gard. Alcuni Macelli in Pézenas, nell’Hérault e a Valenciennes nel nord sarebbero anche sotto indagine.
Questo tipo di carni sono comunque inadatte al consumo umano. Contattato, il Ministero dell’Agricoltura transalpino ha confermato che un’inchiesta è in corso, senza essere in grado di specificare in questa fase dove è stato aperta. Questa volta, l’inchiesta non è sull’etichettatura. La carne sarebbe venduta effettivamente come ‘carne di cavallo’, ma sarebbe inadatta al consumo. Peraltro, “Tre quarti di cavalli da sella hanno ricevuto trattamenti farmacologici che li rendono inadatti al consumo umano,” ha sottolineato Jacques Largeron, Presidente della Federazione nazionale degli allevatori professionali di cavalli (FNEPE).
Nessun dettaglio sull’entità di questo traffico è stato specificato per il momento. “La catena di produzione di carne di cavallo non è influenzata da questo traffico”, tuttavia ha chiarito Jacques Largeron.
Il Ministero dell’agricoltura francese ha inoltre ricordato che, al momento dello scandalo della carne di cavallo, la Commissione europea è stata investita d’implementare un database centralizzato, sulla identificazione equina nell’Unione europea. Questo sistema è tuttavia non ancora attuato.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda come l’inverno scorso, broker e imprenditori senza scrupoli avevano venduto la meno costosa carne di cavallo come manzo. Questa carne era stata immessa nel mercato attraverso piatti preparati, tra cui lasagne, che si supponeva contenessero solo carne di manzo.
Per tale precedente, rileva Giovanni D’Agata, dello “Sportello dei Diritti”, è opportuno dare immediata attuazione al sistema d’identificazione e tracciabilità europeo di tutti gli animali da macello al fine di consentire una maggiore tutela per i consumatori. È ovvio, che al momento le autorità sanitarie italiane farebbero bene a monitorare la situazione dell’indagine in corso in Francia per evitare che equini o carne equina non destinati al consumo umano vengano importati nel Nostro Paese.
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