Secondo l’ultimo rapporto dell’Onu, il numero di bambini rifugiati fuggiti dal conflitto in Siria ha raggiunto la drammatica soglia del milione.
Oltre ai numerosi campi delle ONG, in seguito alla fuga dal conflitto, sono stati costruiti dei campi profughi “non ufficiali”.
Flo Smith, fotografo dell’Agenzia Fotogiornalistica *NurPhoto ( http://www.nurphoto.com ) ha visitato e cercato di raccontare con reportage e fotografie Qushtepa Park, un campo profughi a circa 10 chilometri dalla città di Erbil, una città curda dell’Iraq.
Le condizioni in questo campo sono davvero terribili e nessuna Organizzazione umanitaria e ONG ha mai visitato questo campo.
Il campo di Qushtepa Park contiene più di 1.000 persone che vivono senza alcun riparo, dalle intemperie e dal sole e soprattutto senza aiuto medico. Nel campo non sono presenti servizi igienici e nell’aria c’è l’odore intenso di vomito, di urina, di sudore, di malattia..
Il quartiere circostante al campo profughi è composto da circa 6.000 persone che vivono nelle scuole e per le strade del villaggio.
La maggior parte delle persone arrivano dal Qamshli e dallala zona Dirk della Siria e tra loro ci sono molti disabili. Il sindaco di Erbil, fornisce ai rifugiati solo cibo ed acqua.
Questo campo profughi “non ufficiale” ha preso forma il 18 agosto ma, la maggior parte delle persone sono arrivate circa una settimana fa. La loro situazione sta peggiorando rapidamente.
I profughi hanno veramente bisogno di aiuto e di oggetti di “sopravvivenza”, come tende, servizi igienici e altri beni essenziali.
Si spera che l’aiuto umanitario superi le attuali ambiguità e contraddizioni e diventi espressione
piena di solidarietà e di impegno per la giustizia.
Testo e foto Flo Smith (traduzione: NurPhoto www.nurphoto.com)
*NurPhoto è un’agenzia fotogiornalistica con il compito di dare dare luce alle storie, ai luoghi e agli eventi capaci di interessare lo spettatore, di far nascere domande anzichè suggerire risposte; una fotografia che indaghi la condizione umana non inquadrando solo gli aspetti denigranti, drammatici e spettacolarizzati; ma che neanche ricerchi forzatamente il bello.
Punto di riferimento per la fotografia di qualità. Le immagini che NurPhoto realizza vogliono connotarsi per un preciso linguaggio: quello vivace e dinamico di “fotografo di strada”… è solo camminando, vivendo tra la gente, immergendosi completamente nella realtà e condividendone la vita sociale, che si può racchiudere in un fotogramma la poesia del quotidiano.
NurPhoto aspira a rendere possibile una presa di coscienza globale tramite la diffusione di notizie da tutto il mondo a carattere internazionale privilegiando un’ottica umanista e multi-culturale. Con questo obiettivo, si avvale di corrispondenti, giornalisti, fotografi, grafici, traduttori e video-operatori.
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