L’Aquila: “Fermiamo la guerra”

In queste settimane purtroppo soffiano forte nuovi  venti di guerra e  per tutti coloro che pensano che la guerra si debba e si possa evitare  è un dovere far sentire la propria voce. L’attacco alla Siria non solo provocherebbe migliaia di morti  innocenti, ma alimenterebbe la guerra in Medioriente dando inizio alla  terza guerra mondiale. Dinanzi a questa follia, […]

In queste settimane purtroppo soffiano forte nuovi  venti di guerra e  per tutti coloro che pensano che la guerra si debba e si possa evitare  è un dovere far sentire la propria voce.
L’attacco alla Siria non solo provocherebbe migliaia di morti  innocenti, ma alimenterebbe la guerra in Medioriente dando inizio alla  terza guerra mondiale.
Dinanzi a questa follia, che nasce dall’assenza di ogni rispetto per  l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e per la legalità  internazionale, la mobilitazione deve essere unanime e anche noi a  L’Aquila abbiamo il dovere di fare la nostra parte. Possiamo nutrire la speranza che gli ispettori Onu escludano l’uso di  armi chimiche da parte del odioso regime di Assad ma la vicenda  dell’Iraq ci insegna che il cinismo degli imperialisti non si ferma  davanti all’inesistenza delle prove. Se non ce ne sono, si innalzano  dal nulla.
C’è poi un’altra grande questione, quella degli sfollati e dei  rifugiati, che già oggi (secondo il rapporto dell’Alto Commissario  delle Nazioni Unite per i Rifugiati) hanno raggiunto una cifra  mostruosa. Se sommiamo ai quasi 2 milioni di rifugiati, i 4,25 milioni di persone  sfollate all’interno della Siria stessa, le persone che hanno dovuto  abbandonare le loro case ammontano in tutto a ben 6 milioni.
Peraltro, si deve considerare che questi 2 milioni di sventurati   hanno raggiunto oggi paesi già gravemente in crisi o comunque provati  dall’interventismo politico e militare occidentale come il Libano, la  Giordania, la Turchia, l’Egitto e perfino l’Iraq. Il movimento pacifista è stato definito la “seconda potenza mondiale”  ma purtroppo, malgrado l’impegno generoso e le manifestazioni  oceaniche, la “seconda potenza” non è mai riuscita nel suo intento.
Se questo movimento  tornerà a riempire le piazze, almeno in Italia,  sarà anche per la forza del vigoroso appello contro la guerra di Papa  Francesco, che ha ottenuto l’adesione unanime del mondo cattolico  e  non solo.
E’ fondamentale che domani la nostra città dia una risposta chiara di  partecipazione democratica al tentativo di ricostruire in maniera  ampia e ragionata il movimento pacifista italiano ed europeo, a  partire da tante iniziative locali.
L’appuntamento è per tutti alle ore 17,30 presso il Palazzetto dei Nobili (AQ).

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