Seconda edizione per il Festival dell’Acqua, la manifestazione più articolata e completa del settore idrico in Italia. Dal 6 all’11 ottobre sarà l’Aquila ad ospitare l’evento, con convegni, spettacoli, presentazioni di libri, laboratori didattici e pellicole a tema, per riflettere sui modelli di gestione sostenibile dei servizi idrici in Italia e per promuovere iniziative che realizzino i Millennium Goals (Onu, New York 2000).
Si parlerà in particolare di acqua da bere, la cui potabilità in Italia è garantita da milioni di controlli giornalieri svolti da gestori e autorità sanitarie su tutta la rete acquedottistica. Rete che misura 337 mila km (oltre 400 volte l’autostrada del sole) e che trasporta circa 6 miliardi di mc d’acqua (Istat), erogata 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, grazie a sistemi di captazione, adduzione, accumulo e potabilizzazione.
Se le tariffe italiane ci pongono in fondo alla classifica europea (a Roma il costo medio è pari a 0,8 euro/mc, a Parigi supera i 3 euro, a Berlino 4,6 euro/mc e a Copenhagen vola sopra i 6,5 euro/mc. Fonte: Global Water Intelligence 2011), il livello di morosità nell’acqua è 4 volte superiore a quella del settore energetico: sono 3,3 miliardi i crediti scaduti (bollette non pagate da oltre 24 mesi), con percentuali di morosità significative da parte dell’amministrazione pubblica centrale e locale: caserme, ospedali, comuni e province. Le perdite di rete rappresentano il 32% dell’acqua immessa rispetto a quella consegnata e il livello degli investimenti in Italia rimane tra i più bassi in Europa: 26 euro/abitante/anno contro una media Ocse di 80 euro/abitante/anno.
La città dell’Aquila è stata scelta – dopo la prima edizione del Festival di Genova nel 2011 – perché con le sue ferite ancora aperte rappresenta un monito verso l’adozione di misure di prevenzione e innovazione nella pianificazione urbanistica delle nostre città. Una sessione approfondita sarà infatti dedicata alle esperienze di Tokyo, dell’Irpinia, dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, insieme alle analisi dell’Ingv e alle linee di intervento governative, con Erasmo D’Angelis (sottosegretario Infrastrutture) e Franco Gabrielli (Capo della Protezione civile). Il focus sarà dedicato in particolare agli effetti dei fenomeni sismici sulle infrastrutture idriche e sulle misure di prevenzione da adottare.
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