L’ ingrossamento della prostata (IPB ), che colpisce circa l’ 80 % degli italiani over 50, può ora essere risolto con Greenlight, il laser “a raggio verde” che vaporizza solo il tessuto prostatico in eccesso. L’intervento mininvasivo a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale si può effettuare in molti casi anche in regime di one day-surgery ,con una sola notte di ricovero. L’unità urologica abruzzese, già nota per l’uso di innovative tecniche chirurgiche mininvasive, con l’acquisizione della nuova metodica si pone tra i centri di riferimento in Abruzzo per la cura di questa patologia.
“L’ipertrofia prostatica benigna” – l’ingrossamento della prostata – spiega il dottor Luigi Di Clemente, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia Ospedale San Salvatore L’Aquila, “è la malattia più diffusa negli uomini over 50, seconda in Italia solo all’ ipertensione arteriosa. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita, con disturbi alle vie urinarie come: la difficoltà a urinare,l’ insopprimibile urgenza – frequenza minzionale e, nei casi più gravi, la completa ritenzione urinaria che richiede l’urgente ricorso al cateterismo. L’IPB sintomatica può incidere negativamente anche sulla sfera sessuale”. Quando la prostata si ingrossa, ostacolando il passaggio dell’urina e la terapia medica non è più efficace, è necessario togliere il tessuto in eccesso.
“La recente metodica messa a punto negli USA, sfrutta l’azione di un laser al triborato di litio ad alta potenza che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico trasformandolo in bollicine di vapore e ripristinando una normale funzione urinaria. Rispetto agli interventi del passato Greenlight salvaguarda la potenza sessuale e la continenza urinaria” .
“Greenlight laser è una procedura mininvasiva , si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser,introdotta dal pene con un sottile cistoscopio raggiunge l’area ipertrofica e vaporizza il tessuto prostatico in eccesso fino ad una adeguata apertura del canale uretrale senza provocare sanguinamento”.
Unica tecnica per i malati cardiovascolari in cura con ANTICOAGULANTI e meno rischi per i portatori di PACEMAKER “Rispetto all’ elettroresezione endoscopica tradizionale, (TURP), l’intervento chirurgico più impiegato negli ultimi 50 anni, che può causare emorragie e richiedere trasfusioni, Greenlight laser coagula istantaneamente i vasi dell’area trattata senza causare sanguinamento, consentendo di operare in tutta sicurezza anche pazienti ad alto rischio emorragico in trattamento con antiaggreganti. Questi pazienti possono infatti essere operati senza interrompere la terapia (come al contrario è d’obbligo per gli interventi chirurgici tradizionali). Inoltre il laser verde è più indicato ai pazienti con pacemaker, perché non causa interferenza elettrica con lo stimolatore cardiaco”.
MINIMI DISTURBI POST-OPERATORI – “Tra gli altri vantaggi di Greenlight figurano: la ripresa immediata della minzione, il ricorso al catetere per 12-24 ore – contro le 72 della TURP -, la degenza ridotta (con evidente risparmio di posti letto) e rapida ripresa della normale attività dopo pochi giorni”.
“Ogni anno in Italia vengono effettuati migliaia di interventi per IPB, una non trascurabile percentuale dei quali ancora con tecniche invasive, a cielo aperto, con degenze fino a 5-7 giorni e con un significativo impatto sull’ occupazione dei posti letto. La fotovaporizzazione laser caratterizzata da degenza breve, determina una riduzione dei giorni di degenza con vantaggi, in tempi di spending-review, in termini di costi sanitari e di liste d’attesa (secondo Cittadinanzattiva sono di oltre 8 mesi)”.La nuova tecnica laser, impiegata con successo in più di 500mila pazienti nel mondo, è disponibile, a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale – SSN, presso altri 15 centri ospedalieri della Penisola , con una casistica complessiva di oltre 1.000 interventi.
Le più moderne tecnologie “L’Unità di Urologia del San Salvatore de L’Aquila” conclude il dottor Di Clemente con una punta di orgoglio, “nonostante il devastante terremoto e la crisi finanziaria è stata potenziata con l’acquisizione delle più moderne tecnologie, quali la laparoscopia tridimensionale e per ultimo il Greenlight laser per il trattamento dell’ipertrofia prostatica”
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