Esplodono le allergie alimentari in Italia, dove a soffrirne sono quasi tre milioni, 570.000 con meno di 18 anni. Cifre che si sono quasi raddoppiate nel corso degli ultimi dieci anni (fonte EAACI). Un problema che si è allargato a macchia d’olio, coinvolgendo sempre di più ristoranti e catene di fast food. Queste alcune fra le ragioni che hanno spinto la SIAIC, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, a inaugurare una tavola rotonda a Cagliari il prossimo 5 ottobre dedicata alle allergie alimentari che coinvolgerà tutte le principali catene e ristoranti d’Italia.
E’ pronto un documento condiviso con le associazioni dei ristoratori, un piano regolamentare per tutelare il consumatore e renderlo sicuro di ciò che sta mangiando, senza rischio alcuno.
“Una sensibilizzazione scientifica, ma anche umana, rivolta a tutti gli addetti ai lavori per aiutare e mettere in sicurezza l’allergico agli alimenti, per il quale può essere vitale incappare inavvertitamente nell’alimento verso il quale è allergico – spiega Donatella Macchia, specialista allergologa P.O. Nuovo Ospedale S. Giovanni di Dio, Firenze – ed in modo che il personale sia sensibile ed informato sulla problematica e sulle conseguenze di un servizio poco dedicato anche a questo problema. E, soprattutto, per consapevolizzare lo chef che ogni ingrediente, specialmente quello aggiunto all’ultimo momento, può essere pericoloso. A volte, infatti, in sostituzione di alcuni alimenti o spezie ne vengono usati altri, spesso per arricchire il piatto con qualcosa di cui però il cliente non è a conoscenza poiché non indicato nel menu”.
Oltre a ribadire l’importanza, a volte vitale, della massima attenzione e di una rigorosa informazione, due i consigli, per ristoratori e per clienti. “I clienti devono essere consapevoli delle loro allergie – conclude la dott.ssa Macchia, consigliera Siaic – e cercare di scegliere alimenti abbastanza semplici, con chiare indicazioni anche delle spezie e dei vari ingredienti aggiuntivi. Per i ristoratori saranno consigliate le prime misure cui ricorrere in caso di reazioni avverse ad alimenti, sensibilizzandoli sull’importanza di un soccorso immediato con antistaminici e cortisonici, ed eventuali presidi per l’urgenza medica di cui dovrebbero essere sempre forniti tutti i luoghi pubblici”.
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