Rilanciare in Italia la Giornata internazionale della nonviolenza istituita dalle Nazioni unite il 2 ottobre come appuntamento di mobilitazione sul per promuovere la cultura e la pratica della nonviolenza, con particolare attenzione al disarmo. È questa la sfida lanciata dai movimenti e dalle reti non violente italiane in occasione dell’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, giorno scelto nel 2007 dall’Assemblea generale dell’Onu per celebrare la nonviolenza, e per l’occasione presentano il manifesto 2 ottobre per il disarmo come momento di “affermazione di un nuovo orientamento politico, di rifiuto della guerra come condizione preliminare per una nuova società”. A promuovere l’iniziativa il Movimento nonviolento, Rete italiana disarmo, Cnesc (Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile), Tavolo interventi civili di pace, Movimento internazionale riconciliazione, Pax Christi, Arci servizio civile, Amesci (Associazione mediterranea per la promozione e lo sviluppo del servizio civile ), Un ponte per…, Emmaus Italia, Associazione Obiettori nonviolenti, Associazione per la pace, AssopacePalestina, Gavci, Arci e Aisec (Associazione italiana servizio civile).
“Il 2 ottobre cade in un momento particolarmente delicato – dice Francesco Vignarca della Rete italiana disarmo – nel quale, oltre alle guerre in corso ed a quelle in preparazione, nel nostro Paese assistiamo ad una ventata esplicitamente bellicista”. A preoccupare i movimenti, “l’ossessiva ricerca di maggiori finanziamenti per gli armamenti da parte del governo; la difficoltà dello stesso Parlamento ad abolire il programma dei caccia F-35, come chiede con forza gran parte dell’opinione pubblica italiana; il veto del consiglio supremo di difesa al Parlamento rispetto alla sua sovranità decisionale sulle spese militari; lo stato di sofferenza del Servizio civile nazionale, vero strumento di difesa civile, non armata e nonviolenta della patria ma che riceve fondi irrisori rispetto alla difesa militare; la preparazione del Consiglio europeo di dicembre sulla difesa comune e la riproposizione e il rifinanziamento da parte del governo della cosiddetta mini-naja”.
Un vero processo di disarmo, spiegano i movimenti, potrebbe liberare risorse per costruire “un nuovo modello di difesa italiano ed europeo, a partire dal riconoscimento, economico ed organizzativo, della piena dignità del Servizio civile nazionale – spiegano i movimenti – come forma di difesa non armata della Patria alternativa a quella militare. Una modello che abbia al centro la costruzione della pace con mezzi pacifici sul piano internazionale e la difesa delle istituzioni democratiche costituzionali sul piano nazionale”. Per Primo Di Blasio della Conferenza nazionale degli enti di servizio civile si tratta di “ribaltare la logica del governo che affida al Servizio civile nazionale, vero strumento di difesa civile, non armata e nonviolenta, fondi irrisori rispetto alla difesa militare”.
La giornata del 2 ottobre verrà celebrata in tutta Italia, dal Nord al Sud, annunciano i movimenti, che per l’occasione presentano anche una mappa dell’Italia nonviolenta. Tanti gli appuntamenti segnalati dai movimenti da Torino a Trieste, da Brescia a Palermo, da Nuoro a Bari. “È giunto il momento – afferma Mao Valpiana del Movimento nonviolento – di sentirsi responsabili del presente e del futuro dell’umanità, scegliendo di camminare con consapevolezza sulla strada della nonviolenza”.(ga)
2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza
Rilanciare in Italia la Giornata internazionale della nonviolenza istituita dalle Nazioni unite il 2 ottobre come appuntamento di mobilitazione sul per promuovere la cultura e la pratica della nonviolenza, con particolare attenzione al disarmo. È questa la sfida lanciata dai movimenti e dalle reti non violente italiane in occasione dell’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, […]
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