In merito alla decisione dell’Asl di chiudere il reparto di Medicina Generale Ospedaliera dell’Aquila, i Consiglieri Comunali Antonello Bernardi, Ettore Di Cesare, Giustino Masciocco, Enrico Perilli, in un comunicato congiunto chiedono al Sindaco Massimo Cialente di convocare l’assemblea dei Sindaci, di cui è Presidente, per rappresentare il punto di vista dei consiglieri comunali e riaprire la discussione sull’atto aziendale della Asl.
Il 2 settembre scorso il Consiglio comunale, dopo una lunga discussione, ha votato all’unanimità un dispositivo che chiedeva al dottor Silveri, direttore generale dell’Asl, di rivedere la decisione di chiudere il reparto di Medicina Generale Ospedaliera dell’Aquila.
Da allora, purtroppo, non c’è stata nessuna azione volta a dare risposte ai settemila cittadini che hanno sottoscritto un appello per il mantenimento del reparto in questione e ad aprire un confronto, con i consiglieri comunali che si sono fatti portavoce della preoccupazione dei cittadini, a fronte di una sanità sempre meno accessibile ed efficace e sempre più costosa.
In effetti la vicenda della chiusura del reparto di Medicina interna è emblematica di come si stia strutturando un servizio sanitario che ha perso di vista i bisogni primari dei cittadini e , utilizzando la necessità di razionalizzare la spesa sanitaria, frantuma sempre di più il sapere medico, moltiplica le specialità ed i primariati e smarrisce la visione unitaria della malattia.
Come può essere possibile che un Ospedale Regionale sia privo di un reparto in grado di ricomporre in una visione unitaria le diverse branche specialistiche della medicina?
Né si può obiettare che rimane un reparto di Medicina interna universitario, poiché il quest’ultimo ha come obiettivi prevalenti la didattica e la ricerca, mentre quello ospedaliero ha come obiettivo prevalente l’assistenza e la cura. I due reparti, quindi, si integrano ma non sono intercambiabili.
E’ necessario ripartire da questa vicenda per mettere in discussione gli orientamenti che hanno guidato il Piano di rientro della spesa sanitaria abruzzese, producendo un taglio dei servizi e uno squilibrio territoriale degli stessi, con lo sguardo rivolto più agli interessi di alcuni medici che a quello dei cittadini.
Ai settemila cittadini che hanno firmato l’appello per il mantenimento del reparto ospedaliero di Medicina interna Consiglieri firmatari chiedono invece di organizzarsi in comitato cittadino per la salute e di allargare la loro battaglia all’insieme dell’organizzazione sanitaria del nostro territorio.
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