Al solito il Festival di San Remo… pardon, il Festival dell’acqua , serve solo a far da vetrina. Un mare di blablabla e di buoni propositi in cui l’ipocrisia la fa da padrona.
Sentire il Presidente Gianni Chiodi bacchettare i sindaci rei, a suo dire,dell’allegra finanza nella gestione della risorsa idrica abruzzese è veramente paradossale. Se Chiodi pensa di rifarsi una verginità politica in quattro e quattr’otto si sbaglia di grosso, lui che dalla politica ha avuto tutto, quella politica clientelare attraverso la quale le aziende pubbliche “amiche” , tramite i suoi riferimenti politici, hanno portato un generoso e determinante contributo elettorale alla sua elezione a Governatore, ebbene si sbaglia di grosso. Oggi con un operazione di comunicazione programmata e con un lifting politico finalizzato a prendere probabilmente le distanze dall’ala berlusconiana del suo stesso partito, il Pdl ?, si ripresenta al popolo abruzzese come se improvvisamente fosse venuto da Marte, ma non incanta nessuno. Non ha ancora capito, il presidente della giunta , che se si ripresentasse alle regionali come governatore farebbe un buco nell’acqua? Sì, nell’acqua, perché è su questo che perderà le elezioni . Basti pensare alla mancate attivazioni di leggi e progetti che servirebbero a risolvere la carenza e la tutela della risorsa idrica, alla qualità delle aste fluviali e quindi del nostro mare sempre più inquinato, per esprimere un giudizio sulla sua incapacità nel risolvere i problemi legati allo sviluppo armonico del nostro territorio necessario alla salvaguardia di un ambiente sano, adatto a migliorare e incentivare le attività turistiche.
Dove è mancato nella fattispecie il Governatore sul tema dell’acqua?
Nel bacchettare, in questo caso sì che sarebbe stato opportuno, i comuni riguardo al mancato rispetto di una legge regionale ( la n. 16 del 19 agosto 2009) avente per oggetto “ Interventi regionali a sostegno del settore edilizio” sul risparmio e il riciclo idrico, in quanto i sindaci non hanno sufficientemente informato i costruttori, i proprietari, i professionisti, architetti, ingegneri, geometri e i relativi ordini all’obbligo legislativo, morale e economico al rispettare tale legge che tende a seguire le indicazioni della comunità europea e dei massimi organismi mondiali sull’importanza dell’acqua. Basti pensare che all’Aquila si sta ricostruendo senza tener conto delle leggi regionali. Tutti ignorano, tutti tacciono, apparati pubblici di controllo, enti comunali, provinciali, regionali, destra, sinistra, centro destra, centro sinistra…attaccanti e portieri.
Nel rappresentare ai ministeri competenti l’assoluta necessità – e quindi appoggiando il gestore idrico Ruzzo Reti spa – di un progetto necessario a risolvere il problema annoso della carenza idrica sulla costa, in special modo nel periodo estivo. Progetto già pronto e cantierabile da più di due anni che, giustificherebbe gli onerosi e indispensabili progetti precedenti serviti a creare una riserva idrica a monte.
Nel rendere prioritari e indispensabili progetti di fattibilità e esecutivi che servirebbero a risanare i quattro fiumi del teramano dove le precarie condizioni di molti depuratori ed altri sistemi depurativi fanno delle aste fluviali il veicolo principale d’inquinamento del mare Adriatico e delle pessime condizioni del territorio attraversate da esse.
Su questi importanti temi che cosa fa il Governatore? Nulla o quasi. Ah, già, dimenticavo… Gianni Chiodi ha fatto solo il commissario, si è occupato solo di economia e finanza, per i problemi ecologici ed ambientali deve ancora studiare, se il popolo dell’acqua gliene darà l’opportunità.
Franco De Angelis
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