Dopo le proteste di Bazzano (L’Aquila) anche il territorio di Castelli (Teramo) protesta per l’insediamento di una centrale a bionasse che la Coan Ekoenergy di Castellalto (TE) vuole costruire e mettere in attività in Contrada Corazzano di Castelli, un territorio a vocazione agricola, eccellenza per la coltivazione di prodotti biologici di nicchia, tipici della fascia pedemontana Castelli-Isola del Gran Sasso.
I comitati di cittadini hanno organizzato una manifestazione pubblica, domenica 13 ottobre 2013, a Castelli in Piazza Roma, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, per contestare il progetto in una zona in cui ogni famiglia si è costituita in microazienda e ha creduto nella riconversione ecologica dell’agricoltura di montagna, sia dentro che fuori il perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il sito scelto per la costruzione della centrale dista appena 300 mt. dal perimetro del Parco e meno di 1 km. in linea d’aria dalla mitica parete nord del Monte Camicia ( l’Heiger dell’Appennino), dove i camosci hanno stabilito la loro dimora, il loro habitat per partorire e sfuggire ai predatori quali il lupo e l’aquila reale e al disturbo degli uomini. Inoltre il sito dista poche decine di metri dal perimetro della Riserva Naturale “Fiume Fiumetto”.
Nella conferenza dei servizi il rappresentante della Provincia di Teramo ha espresso parere contrario al progetto della centrale ai sensi dell’art.9 del Piano Territoriale Provinciale che classifica la zona “Aree ed emergenze di interesse paesaggistico-ambientale”. L’art. 142 del Decreto Legislativo n. 42 del 22/01/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, tutela tassativamente le aree preparco. Alla suddetta conferenza dei servizi non è stato invitato l’Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga per la “Valutazione di Incidenza”.
Alla luce delle vigenti norme nazionale e provinciali sopra ricordate, il progetto della Coan Ekoenergy non avrebbe le carte in regola per essere autorizzato. Gli operatori agricoli e turistici di Corazzano e della vicina frazione Trignano del Comune di Isola del Gran Sasso non vogliono la centrale in quanto rappresenterebbe una svolta industriale per il territorio con il pericolo della perdita della vocazione agricola dei terreni per la caduta delle polveri sottili, l’inquinamento da rumore e il traffico quotidiano dei tir per il trasporto di legname e di cenere.
Contro il “mostro” che vuole trasformare il bellissimo paesaggio agrosilvopastorale di Castelli in un villaggio di fumi, polveri e rumori, domenica la gente riempirà pacificamente la Piazza Roma di Castelli per chiedere all’amministrazione comunale di revocare gli atti consiliari che hanno consentito l’approvazione del progetto senza una consultazione popolare preventiva, in palese contrasto con le norme vigenti di tutela dell’ambiente e della salute.
A sostenere i giovani agricoltori e gli operatori turistici di Castelli e Isola del Gran Sasso ci saranno gli artisti, gli insegnanti, gli alpinisti, gli escursionisti, gli operatori dell’artigianato ceramico e gli ambientalisti di varie associazioni.
Sono stati invitati i Sindaci di Castelli, Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna, gli Assessori e Consiglieri comunali di Castelli, il Presidente della Provincia di Teramo, il Presidente e il Direttore dell’Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga ai quali verrà concesso lo spazio per intervenire per un confronto democratico sugli aspetti ambientali e sul benessere psicofisico delle persone e dell’intero sistema vivente animale.
Sarà un grande momento collettivo aperto da canti, suoni e danze e da striscioni colorati che testimonieranno la volontà di fare scelte condivise per un futuro sostenibile del territorio montano.
Da questa protesta scaturirà la prima risposta del popolo di montagna alla “truffa” delle biomasse.
Aprirà la manifestazione il Presidente del Comitato “La nostra terra” Sebastiano Di Paolo.
Tra i presenti Carlo Alberto Pinelli, noto alpinista, Accademico del CAI e Presidente Nazionale di Mountain Wilderness Italia.
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