Centrale biomasse, Pezzopane: “mai sottoscritto atti”

“Ho letto in questi giorni con stupore, su diversi organi di stampa, affermazioni di un rappresentante della società Futuris, Nidoli, che mi chiama in causa in merito alla realizzazione dell’impianto biomasse a Bazzano, risalendo addirittura ai tempi della mia presidenza in Provincia e prima del terremoto”.
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane in relazione ad alcuni articoli di stampa comparsi sull’argomento.
“A chiunque intenda chiamarmi in causa in questa vicenda- prosegue la senatrice- faccio notare che le amministrazioni pubbliche agiscono con atti e delibere e fino a marzo del 2010 non ne ho sottoscritto alcuno, sull’impianto biomasse. Si tratta quindi di affermazioni non corrispondenti a verità o evidentemente fraintese.
Su sollecitazione del Gal, l’ex assessore provinciale  Michele Fina- aggiunge Pezzopanev- si è limitato ad attivare esclusivamente tavoli tecnici per verificare nel territorio della provincia la presenza di biomasse, anche ai fini di approfondire la materia delle fonti energetiche alternative. Nulla di più, essendo per altro, in quella fase preliminare esclusa ogni altra competenza autorizzativa dell’Ente.
Se atti e fatti sono stati prodotti dalla Provincia dell’Aquila, evidentemente, è accaduto dopo la mia presidenza. Nonostante ciò, le dichiarazioni di Nidoli sono state strumentalizzate ad arte da alcuni esponenti della minoranza in Consiglio Comunale, per agitare ed inquinare ulteriormente le acque.
A chi mi ha chiamato forzatamente in causa in questa vicenda, ribadisco che non ho sottoscritto atti o delibere, che autorizzassero o dessero il via libera alla  centrale di Bazzano, né dal punto di vista urbanistico, nè dal punto di vista ambientale e quindi chiunque voglia tirarmi dentro in questa vicenda, lo fa solo strumentalmente.
La Futuris evidentemente ha equivocato la mia disponibilità ad ascoltare e favorire il confronto rispetto allo scontro, con altro, pertanto li invito esplicitamente ad evitare di attribuirmi o farmi attribuire maternità o paternità  di questa iniziativa.
Invito, inoltre, tutti ad affrontare questa, come altre situazioni, attorno a tavoli di lavoro, coinvolgendo Regione e Ministero delle Attività Produttive, piuttosto che a berciare, o ad attribuire responsabilità, a chi non ne ha”.