Il Comune dell’Aquila ha approvato, in largo anticipo rispetto ai termini previsti dalla legge, il piano triennale anticorruzione dell’ente. Un piano organico dovuto per le amministrazioni che determina i tre gradi di rischio di corruzione, alto, medio e basso, in tutti i settori dell’amministrazione comunale.
I dirigenti che guidano settori sensibili saranno sottoposti a frequenti rotazioni degli incarichi. E dovranno fornire (e rendere pubbliche) una serie di informazioni per monitorare il corretto andamento dei procedimenti. Dopo una lunga fase di studio, anche il Comune dell’Aquila applicherà le misure anticorruzione introdotte a novembre 2012 dal governo Monti.
“Le norme varate dalla giunta riguardano tutti i settori dell’amministrazione – ha spiegato l’assessore Betty Leone – con l’obiettivo di individuare le aree a più elevato rischio di corruzione e le possibili azioni di contrasto”.
“L’abbiamo anticipato non soltanto perché all’Aquila persistono esigenze di controllo legate alla Ricostruzione post-sisma – afferma l’assessore Leone – ma anche per stabilire con chiarezza e trasparenza un legame di fiducia tra cittadini e ente pubblico”.
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