Oggi è stato diffuso il “video testamento” di Erich Priebke dal titolo «Guai ai vinti», un’intervista realizzata dal suo legale Paolo Gianchini nel quale l’ex componente delle SS – morto la settimana scorsa a 100 anni – racconta la sua versione sui fatti delle Fosse Ardeatine, quando partecipò all’eccidio di 335 civili a Roma nel 1944.
L’ex Ss appare nel video seduto davanti ad una libreria. Indossa una camicia azzurra con sopra un gilet scuro. Parla spedito in italiano con un forte accento tedesco.
Priebke racconta che “l’esecuzione fu terribile” ma che era “impossibile dire di no”. Secondo Priebke, l’attentato partigiano compiuto dai membri dei GAP (Gruppi d’Azione Patriottica) durante il transito di alcuni soldati tedeschi in via Rasella, in cui morirono 33 persone, fu condotto come atto di provocazione per indurre la rappresaglia da parte dei nazisti: “Fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poiché Kesselring, quando ha preso il comando in Italia, ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi” sarebbe stato “punito con la rappresaglia”. Priebke dice che i GAP condussero volutamente l’attacco “perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione popolare”.
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