In India si continua a morire di lebbra. Il numero delle persone contagiate è in crescita nell’“indifferenza” del Governo. L’allarme è lanciato dall’agenzia del Pontificio istituto missioni estere (Pime), Asia News. Se nel 2005 l’incidenza del morbo era di 1 caso ogni 10 mila persone, nel 2013 l’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato, in media, più di 2 casi ogni 10 mila.
Notizie allarmanti arrivano anche da chi lavora direttamente sul campo. Nel dispensario allestito dallo Swarga Dwar (Porta del Cielo), l’ashram lebbrosario del Pime, ogni settimana si presentano in media 2 o3 nuovi malati.
Il problema della lebbra, si legge nell’articolo, è che non esiste una vera prevenzione. La diffusione del batterio che causa la malattia è favorito da povertà, sporcizia, cibo scadente e malnutrizione. Negli ultimi anni si sta assistendo a una nuova ondata migratoria verso le grandi metropoli che stanno conoscendo un boom edilizio: un afflusso di manodopera sottopagata e sfruttata che vive in condizioni miserabili. Questo ha favorito il diffondersi della malattia.
Ma il governo non vuole ammettere il problema. “Finché le autorità fingono il contrario – si legge nell’articolo, – non si può andare avanti e avviare programmi di sostegno. Per i malati, e anche per questi nuovi immigrati.”
India: riesplode la lebbra, cresce il numero dei contagiati
In India si continua a morire di lebbra. Il numero delle persone contagiate è in crescita nell’“indifferenza” del Governo. L’allarme è lanciato dall’agenzia del Pontificio istituto missioni estere (Pime), Asia News. Se nel 2005 l’incidenza del morbo era di 1 caso ogni 10 mila persone, nel 2013 l’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato, in media, […]
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