Ferrara, presso il Palazzo dei Diamanti in Corso Ercole I d’Este 21, ospiterà fino al 6 gennaio 2014 l’esposizione delle opere più celebri del maestro Francisco de Zurbaràn.
Contemporaneo di Diego Velàsquez, notissimo in vita (sarà soprannominato, infatti, il Caravaggio spagnolo), Zurbaràn è uno dei grandi protagonisti del Seicento in Spagna. Le cinquanta e più opere esposte nella galleria ferrarese ci svelano la personalità dell’artista, profondamente religioso, che meglio di ogni altro seppe rappresentare la spiritualità controriformista della Chiesa spagnola del XII secolo.
Tra le opere più importanti Santa Casilida (c.1640-45), la nobildonna ‘spirituale’: La leggenda narra che la giovane musulmana Casilida, figlia dell’emiro di Toledo, convertitasi al Cristianesimo, fu sorpresa dalle guardie nell’intento di portare del pane ai prigionieri cristiani. Il cibo, celato nel lembo della veste, si trasformò in rose.
La santa è rappresentata a figura intera, imponente, quasi monumentale. Indossa uno sfarzoso vestito di broccato con il bordo della gonna ricamato e ornato di perle.
Nonostante lo sfarzo delle sete e la ricchezza degli ornamenti, il peso della realtà interiore di questo personaggio ne fa immagine di pura spiritualità. Zurbaràn fu per antonomasia ribattezzato il maestro delle allegorie, del misticismo e delle nature morte.
Se i dipinti dei santi rappresentano la parte più caratteristica dell’opera del maestro, le nature morte, spesso ispirate a incisioni fiamminghe sono emblema di assoluta semplicità e nitidezza dell’immagine.
Francesca Ranieri
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