“All’interno di una apparente semplificazione del quadro politico, c’è una forte parcellizzazione e quindi tantissimi partiti dentro un singolo partito. Il problema è che oggi i partiti non riescono più a dare risposte ai cittadini anche a causa del mutato scenario economico. Così la disaffezione per la politica si traduce in un sempre più elevato astensionismo elettorale”. E’ l’analisi tracciata, questa mattina, a Pescara, dall’assessore alle Riforme Istituzionali, Carlo Masci, in occasione del workshop “Cittadini attivi: linfa vitale della democrazia”, organizzato dall’assessorato alle Riforme istituzionali in collaborazione con l’Osservatorio regionale, evento in corso di svolgimento al museo Vittoria Colonna. “Per decenni – ha aggiunto l’assessore – l’occidente si è sentito faro del mondo mentre oggi è solo un punto rispetto ad un complesso e variegato macrocosmo che ci impone di confrontarci con Paesi emergenti sempre più competitivi che ci sottraggono continuamente fette di mercato anche a causa della manodopera a basso e di una burocrazia più leggera. Uno stato di cose – ha sottolineato Masci – che ha contribuito, oltretutto, a rendere sempre più difficile il reperimento di risorse che in passato, invece, erano quasi illimitate. Per di più, con il mutamento dello scenario geopolitico internazionale e la fine delle ideologie e dei blocchi contrapposti, sono venute meno anche quelle spinte ideali che motivavano l’impegno politico dei giovani di trenta anni fa”. E’ ancora possibile interessare alla politica i giovani che si avvicinano per la prima volta all’appuntamento del voto e in che modo? “Intanto, – risponde Masci – parlando e confrontandosi con loro. A questo proposito, come Regione, attraverso l’Osservatorio elettorale regionale, abbiamo organizzato una serie di incontri incentrati sulle elezioni e sui modelli elettorali. Ovviamente, – ha proseguito – le varie questioni sul tappeto vengono affrontate da un punto di vista sociologico e didattico, non certo politico. L’obiettivo – ha spiegato Masci – è, infatti, quello di far capire ai giovani che la democrazia ha un senso e che la partecipazione attiva al voto è fondamentale in un momento storico come questo in cui la gente è sfiduciata e c’è sempre meno partecipazione. In Italia il dibattito sul sistema elettorale e sulla rappresentatività è sempre aperto e non si risolve mai. Tuttavia, – ha concluso – è un bene che i giovani che rappresentano il futuro siano in grado di conoscere e di approfondire queste problematiche perchè solo così si può sperare di combattere il disinteresse verso la politica e la sfiducia verso le Istituzioni”.
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